Mario De Santis è nato a Roma. Ha scritto tre libri di poesia: Le ore impossibili (Empiria, 2007), La polvere...
Andrea Donaera (Maglie, Lecce, 1989). Vive e lavora tra Lecce e Gallipoli, studia presso l’Università del Salento dove è anche segretario del Centro di ricerca “PENS: Poesia Contemporanea e Nuove Scritture”. È direttore della collana di poesia “Billie”, per la casa editrice ‘Round Midnight. È tra i redattori del “LOST: l’osservatorio delle serie televisive”, coordinato dall’insegnamento di Linguistica Italiana dell’Università del Salento. È tra gli ideatori e organizzatori del Festival della Letteratura di Gallipoli “Il Mestiere di Scrivere”. Da diversi anni si occupa di regia e scrittura teatrale, numerosi suoi spettacoli sono stati rappresentati in rassegne nazionali e locali; dal 2009 cura i Laboratori Teatrali presso il Liceo Quinto Ennio di Gallipoli.Ha pubblicato le raccolte di poesia De atra Lacruma (Premio Barocco Editore, Gallipoli, 2009), Ombre e Quesiti (Lecce, ApprodoSalento Edizioni, 2010); Additato (Avellino, Edizioni Il Papavero, 2011), Il latte versato (Ascoli Piceno, Sigismundus Editore, 2012), Certe cose, certe volte (Milano, Marco Saya Editore, 2012), Piccolissima – 25 Haiku (Milano, Gds edizioni, 2013), L’amore, a dirlo, è una cosa difficilissima (Campobasso, ‘Round Midnight edizioni, 2013); Occhi rossi – con illustrazioni di Luca D’Elia (Ibid., 2015).
Isabella Bignozzi Memorie fluviali MC edizioni, 2022 . Qualcuno, prima o poi, dovrà pur scoprire l’unità di misura dell’energia poetica....

Andrea Cati (Cisternino, 1984), laureato in filosofia all’università di Bologna, è poeta, blogger ed editore. Ha creato ed è curatore del portale letterario e progetto editoriale Interno Poesia. Ha pubblicato Eppure io mi innamoro (Akkuaria, 2009; premio opera prima “Laudomia Bonanni”) e Quattro movimenti (Tracce, 2011; premio “Giovani Autori” Fondazione Pescarabruzzo).
Elisa Ruotolo scrittrice e poetessa, è nata a Santa Maria a Vico (Ce). Con l’editore nottetempo ha pubblicato nel 2010...
Paola Loreto è nata a Bergamo e insegna Letteratura americana all’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato case | spogliamenti...
Edoardo Scipioni (1994) ha pubblicato Giaciture (Ensemble, 2021) con la prefazione di Giuseppe Nava. Alcuni suoi testi sono stati pubblicati...
Alma Spina (Savona, 1991) è laureata in Letterature moderne e spettacolo presso l’Università di Genova, città dove vive e lavora....

Nella penisola iberica e pentagonale arriva il maltempo quando Campbell si mostra capace di tifare Franco durante la sua permanenza a Toledo durante la guerra civile. D’altronde, dopo essersi fatto terra bruciata attorno mandando a quel paese il patrio establishment (Auden, Woolf, Isherwood) schierarsi per la violenza nera al posto che rossa non costava troppo in termini di reputazione: per impegno, invece, eccome se costava di più.
Per l’eminenza grigia del cosiddetto pensiero conservatore, Roger Scruton, “al tempo che i traditori comunisti si crogiolavano nelle loro belle nicchie del servizio diplomatico lavorando per il fascismo rosso che - per Campbell - era tanto minaccioso per l’Inghilterra quanto il socialismo nazionale alla Hitler; mentre Stephen Spender si era accasato al civil service e Louis MacNeice stava in BBC, l’unica cosa che Campbell potesse fare in segno di protesta era rampognare con fierezza 'la bolsa superbia di Auden, Spender, / e altri di stessa pasta e stesso gender, / che tengono per astuzia il fortino delle lettere per signori / finché verrà il trionfo finale dei veri migliori’”.
Con gente del calibro di Campbell è troppo forte la tentazione di infiorare la vita di aneddoti. Infatti la sua è brevissima, muore (come Svevo) in un incidente d’auto nel 1957 in Portogallo. Ma fa a tempo a vedere estinto il contingente di Bloomsbury coi suoi compañeros.
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Negli anni spagnoli Campbell si dava allo scavo d’archivio scoprendo le lettere di san Giovanni dalla Croce, del quale (non contento) si mette a tradurre le poesie. Ancora con le parole di Scruton: “Quando morì in un incidente d’auto la sua reputazione era ottima quanto quella degli altri poeti. La sua personalità da diamante grezzo e la sua tessitura verbale senza macchia erano ben accette nell'ambiente letterario di una Londra sottomessa e sottotono. Una volta Campbell salì sullo stesso palco dove si trovava Spender e stava per farci a pugni. Per Evelyn Waugh, era ‘un selvaggio naturale - grande e meraviglioso, semplice e dolce'. Per Laurie Lee era invece ‘uno dei nostri ultimi poeti byroniani, di quelli che stanno prima di ogni tecnologia e si buttano tutti nella ressa, scrittori di liriche squisite e capaci di poesie che siano parte del loto impegno fisico e vitale'. Fu ammirato da Eliot che gli pubblicò il primo libro di poesie: eppure oggi lo si stampa poco, i suoi libri sono introvabili, la sua Londra letteraria è sparita così come si è dissolta la Spagna mistica che Campbell voleva ricostruire (...) Doveva venire qualcuno cresciuto con gli Zulu in Sudafrica per capire che il narcisismo britannico era lo stesso del nichilismo bolscevico in azione nella guerra civile spagnola: entrambi i moti sarebbero passati insieme. L’intuizione di Campbell vale anche oggi: ortodossia leftist e sensualità sibaritica dominano la cultura e ora come allora è rischioso gettarsi a sfregiarle".
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Su questo punto di morale sarebbe spregevole esporsi. Meglio celebrare Campbell col suo Flaming terrapin, la sua poesia sulla Tartaruga fiammante del 1924, a soli 23 anni. Aveva lasciato il Sudafrica da un quinquennio e ancora lo portava negli occhi.
Al suo sguardo la cricca di Bloomsbury doveva essere insopportabile. Nel 1931 riusciva a castigarla nel poema satirico Giorgiade – per Campbell i vari Auden e Woolf erano letterati da impero, manco degni di rientrare in uno stile dal nome proprio, fin nel nome obbedivano al re regnante di turno. È una satira potente che in un passo dice: “e ora la primavera, che dolce lassativo i treni sotto re Giorgio, quando si affrettano e portano per le arterie la letteratura, / quella di casa nello Stato d’Inghilterra che dischiude le sue porte / ai fanciulli effeminati che suonano il piffero e si scuotono, annoiati, / mentre il trenino li conduce fuori porta per il fine settimana / dove questi spazzini letterati si radunano per masticare roba grassa, a buon pro... / fin qui affluisce la folla abbandonata dall’amore / intellettuali ma senza intelletto / gente senza un sesso i cui sessi si trovano a metà”.
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Al nostro uomo espatriato dal Sudafrica questi raffinati studiosi dovevano apparire tutti come vulcani, niente di diverso, dei crateri scoppiati in perfetta sincronia col momento quando invece gli introversi cominciano ad avere l’acne e attraversano con lo sguardo le pianure di un altro continente, dove le forme in cielo si confondono e pare di vedere le tartarughe in mezzo alle nuvole, ma avvolte dalle fiamme.
Andrea Bianchi
Fernando Salazar Torres (Città del Messico). Poeta, critico letterario, saggista e gestore culturale. Laureato in Filosofia presso L’Università Autonoma Metropolitana,...