Anita Piscazzi è una pianista e poetessa pugliese, ricercatrice, impegnata in studi etnomusicologici e didattico-musicali. L’erranza è la sua terza...
Critica
Juan Gustavo Cobo Borda uno dei padri della “Generazione senza nome” della poesia colombiana ci ha lasciati Juan Gustavo Cobo...
Già tanto è stato scritto su Costellazione parallela, antologia fucsia in cui Isabella Leardini racchiude sedici poetesse del Novecento italiano,...
Pavel Pavlovič Muratov (1881-1951) fu una figura di intellettuale russo dai molti talenti: oltre ad essere uno specialista di storia...
A cura di Federico Migliorati A 100 anni dalla nascita, in questo 2022 così fitto di ricorrenze nel mondo...
La nuova collana “portosepolto” di peQuod, diretta da Luca Pizzolitto, ci ha offerto da subito buona poesia, scritta anche da...
NOTA CRITICA “L’impronta degli asterischi” di Claudio Pagelli. Mi è gradita l’occasione di esprimere alcune note critiche in merito all’ultima...
Isabelle Poncet-Rimaud, Dialoghi con il giorno / Dialogues avec le jour Ladolfi Editore, 2022 . Recensione di Sonia Elvireanu ....
Davide Brullo - "Gries" (Nino Aragno editore, 2019)
Lettura di Clery Celeste
La poesia di Brullo non ci fa stare sereni. Se volete una poesia che non chieda, che non scavi nel dubbio, che non vi bruci, leggete altro, non leggete niente di Davide Brullo. Gries è una narrazione in versi che chiede continuamente attenzione, che passa dalla visione alla denuncia, alla folgorazione. Brullo è un creatore di mondi, dalla parola fa nascere creature animali e umane che convivono tra realtà e simbolismo.
I livelli di lettura di ogni singolo verso possono essere molteplici e contemporanei, la poesia di Davide ti trascina un verso dopo l’altro in questa foresta intricata di immaginazione. Non è però un verso che procede solo per costruzione di immagini: Brullo inserisce dialoghi, frasi che sono folgorazioni e denunce dal tono profetico. Stiamo assistendo all’utilizzo più delicato della parola, l’enunciato è un monito continuo. Nell’esatto momento in cui ci stiamo immergendo tra ghiacciai e giaguari ecco che irrompe un verso che apre la pagina, siamo costretti a tornare indietro. Come siamo arrivati a questo? Quando Brullo ci fa sentire al sicuro nella sua visione, la stiamo finalmente abitando anche noi, è esattamente quello il momento della caduta, e nella caduta o sentiamo freddo o sentiamo troppo caldo. Nella sua poesia non si sta comodi, non si sta mai a proprio agio.
Annalisa Rodeghiero, A oriente di qualsiasi origine, Arcipelago Itaca, 2021 Divisa in quattro sezioni, cui fanno da cornice due componimenti...









