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Poesia estera

Poesia estera

Rosario Castellanos – Inediti (Traduzione di Furio Lippi)

CASTELLANOSROSARIORosario Castellanos nasce a Città del Messico nel 1925 e muore nel 1974 a Tel Aviv, dove svolgeva un incarico diplomatico. Narratrice, saggista, poetessa e drammaturga, vincitrice di importanti premi letterari. Ha dedicato buona parte della sua opera alla rappresentazione dei conflitti, vuoi di “razza” (il padre era latifondista e Rosario cresce in Chiapas, nell’hacienda di famiglia, è quindi testimone della discriminazione imperante, spesso mascherata da paternalismo) vuoi, soprattutto, di genere, tant’è che è considerata uno dei simboli del femminismo latinoamericano: a lei è dedicata la biblioteca del Centro de investigaciones y estudios de género della UNAM, la maggiore università d’America latina.

Ha pubblicato una decina di libri di poesia, l’ultimo (Poesía no eres tú, uscito nel 1972) è un ampio compendio dei precedenti.

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Poesia estera

Roy Campbell – Traduzione di Andrea Bianchi

campbellRoy Campbell nasce in Sudafrica nel 1901, viene bocciato all’ammissione di Oxford, poi gioca a fare l’esule in Spagna perché i salotti letterari in UK gli fanno mancare l'aria.
Nella penisola iberica e pentagonale arriva il maltempo quando Campbell si mostra capace di tifare Franco durante la sua permanenza a Toledo durante la guerra civile. D’altronde, dopo essersi fatto terra bruciata attorno mandando a quel paese il patrio establishment (Auden, Woolf, Isherwood) schierarsi per la violenza nera al posto che rossa non costava troppo in termini di reputazione: per impegno, invece, eccome se costava di più.
Per l’eminenza grigia del cosiddetto pensiero conservatore, Roger Scruton, “al tempo che i traditori comunisti si crogiolavano nelle loro belle nicchie del servizio diplomatico lavorando per il fascismo rosso che - per Campbell - era tanto minaccioso per l’Inghilterra quanto il socialismo nazionale alla Hitler; mentre Stephen Spender si era accasato al civil service e Louis MacNeice stava in BBC, l’unica cosa che Campbell potesse fare in segno di protesta era rampognare con fierezza 'la bolsa superbia di Auden, Spender, / e altri di stessa pasta e stesso gender, / che tengono per astuzia il fortino delle lettere per signori / finché verrà il trionfo finale dei veri migliori’”.
Con gente del calibro di Campbell è troppo forte la tentazione di infiorare la vita di aneddoti. Infatti la sua è brevissima, muore (come Svevo) in un incidente d’auto nel 1957 in Portogallo. Ma fa a tempo a vedere estinto il contingente di Bloomsbury coi suoi compañeros.
*
Negli anni spagnoli Campbell si dava allo scavo d’archivio scoprendo le lettere di san Giovanni dalla Croce, del quale (non contento) si mette a tradurre le poesie. Ancora con le parole di Scruton: “Quando morì in un incidente d’auto la sua reputazione era ottima quanto quella degli altri poeti. La sua personalità da diamante grezzo e la sua tessitura verbale senza macchia erano ben accette nell'ambiente letterario di una Londra sottomessa e sottotono. Una volta Campbell salì sullo stesso palco dove si trovava Spender e stava per farci a pugni. Per Evelyn Waugh, era ‘un selvaggio naturale - grande e meraviglioso, semplice e dolce'. Per Laurie Lee era invece ‘uno dei nostri ultimi poeti byroniani, di quelli che stanno prima di ogni tecnologia e si buttano tutti nella ressa, scrittori di liriche squisite e capaci di poesie che siano parte del loto impegno fisico e vitale'. Fu ammirato da Eliot che gli pubblicò il primo libro di poesie: eppure oggi lo si stampa poco, i suoi libri sono introvabili, la sua Londra letteraria è sparita così come si è dissolta la Spagna mistica che Campbell voleva ricostruire (...) Doveva venire qualcuno cresciuto con gli Zulu in Sudafrica per capire che il narcisismo britannico era lo stesso del nichilismo bolscevico in azione nella guerra civile spagnola: entrambi i moti sarebbero passati insieme. L’intuizione di Campbell vale anche oggi: ortodossia leftist e sensualità sibaritica dominano la cultura e ora come allora è rischioso gettarsi a sfregiarle".
*
Su questo punto di morale sarebbe spregevole esporsi. Meglio celebrare Campbell col suo Flaming terrapin, la sua poesia sulla Tartaruga fiammante del 1924, a soli 23 anni. Aveva lasciato il Sudafrica da un quinquennio e ancora lo portava negli occhi.
Al suo sguardo la cricca di Bloomsbury doveva essere insopportabile. Nel 1931 riusciva a castigarla nel poema satirico Giorgiade – per Campbell i vari Auden e Woolf erano letterati da impero, manco degni di rientrare in uno stile dal nome proprio, fin nel nome obbedivano al re regnante di turno. È una satira potente che in un passo dice: “e ora la primavera, che dolce lassativo i treni sotto re Giorgio, quando si affrettano e portano per le arterie la letteratura, / quella di casa nello Stato d’Inghilterra che dischiude le sue porte / ai fanciulli effeminati che suonano il piffero e si scuotono, annoiati, / mentre il trenino li conduce fuori porta per il fine settimana / dove questi spazzini letterati si radunano per masticare roba grassa, a buon pro... / fin qui affluisce la folla abbandonata dall’amore / intellettuali ma senza intelletto / gente senza un sesso i cui sessi si trovano a metà”.
*
Al nostro uomo espatriato dal Sudafrica questi raffinati studiosi dovevano apparire tutti come vulcani, niente di diverso, dei crateri scoppiati in perfetta sincronia col momento quando invece gli introversi cominciano ad avere l’acne e attraversano con lo sguardo le pianure di un altro continente, dove le forme in cielo si confondono e pare di vedere le tartarughe in mezzo alle nuvole, ma avvolte dalle fiamme.


Andrea Bianchi

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niero cover
Poesia estera

Sigal Ben Yair – inediti

Sigal Ben Yair PortraitSigal Ben Yair è nata a Haifa nel 1970. Ha studiato archeologia e letterature comparate presso l’Università di Haifa. Vive tuttora nella sua città natale, ha due figlie e lavora come grafica e segretaria. Dopo aver pubblicato le sue poesie su riviste letterarie israeliane di grande prestigio, nel 2011 è uscito il suo primo libro, “Lo me‘udan” (“Non raffinato”), cui ha fatto seguito, nel 2014, la raccolta “En edut” (“Nessuna testimonianza”). Sigal Ben Yair è considerata una delle voci più interessanti e influenti della poesia israeliana contemporanea. I suoi versi, infatti, toccano in maniera diretta e potente aspetti delicati della realtà odierna, quali le difficoltà economiche e la frustrazione lavorativa. 

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CriticaPoesia esteraPoesia italiana

Sohrāb Sepehri, “Un’oasi nell’attimo. Poesie scelte” (Editoriale Jouvence, 2022)

Leggere Sohrāb Sepehri è come immergersi in una vasca nel placido giardino di un alcazár. Una colomba tuba, il sole...
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CriticaPoesia esteraPoesia italianaSaggi sulla poesia contemporanea

Sonia Elvireanu, “Ensoleillements au cœur du silence – Scintillii nel cuore del silenzio” (Giuliano Ladolfi editore, 2022)

Peindre les mots : l’expression est connue et a été employée en particulier par l’écrivain suisse Jacques Chessex. De plus,...
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IneditiPoesia esteraTraduzioni

Rosen Karamfilov, inediti (traduzione di Riccardo Campion)

Rosen Karamfilov rappresenta una delle voci più autentiche e talentuose della poesia bulgara contemporanea. È nato a Sofia nel 1992...
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timofeev
Poesia estera

Sergej Timofeev – “I giorni degli angeli” (inedito)

timofeev

Sergej Timofeev è nato nel 1970 a Riga, dove vive tuttora. Ha cominciato a scrivere versi in russo alla fine degli anni Ottanta. È stato uno dei primi nello spazio post-sovietico a elaborare il genere del video poetico. È il leader del gruppo Orbita. Ha pubblicato le raccolte poetiche Sobaka, skorpion [Cane, scorpione] (San Pietroburgo 1994), Vospominanija disk-žokeja [Ricordi di un disc-jockey] (Riga 1997), 96\97 (Riga 1998), Po?ti fotografii [Quasi fotografie] (Riga 2003), Sdelano [Fatto] (Mosca 2003), Stereo (Riga 2012). Suoi versi sono apparsi in traduzione italiana nelle riviste "Poesia", "L'Immaginazione" e nei volumi La nuova poesia russa (Crocetti 2003), Nell'orbita di Riga (L'Obliquo 2006).
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Simon Armitage, inediti

CriticaPoesia esteraPoesia italiana

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Su “Le regard… un lever de soleil-Lo sguardo… un’alba.” (Ladolfi, 2023) di Sonia Elvirenau; e “La Nuit obscure de Marie...
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CriticaPoesia esteraPoesia italiana

Sonia Elvireanu, “Le regard… un lever de soleil – Lo sguardo… un’alba”, trad. Giuliano Ladolfi, (Giuliano Ladolfi Editore, 2023)

Il miracolo della poesia   Dopo Il canto del mare all’ombra dell’airone cenerino (2021) e Scintilli nel cuore del silenzio...
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