Piergiorgio Viti Quando l’aria aveva paura di Nureyev Terra d’ulivi, 2021 . “A Nureyev a tutti quelli/ che vivono in...
Chi conosce la vita e l’esperienza di Giusi Busceti (e io sono fra questi) può avanzare un’interpretazione “privata” del...
Su “Sull’improvviso” di Alfredo Rienzi (Arcipelago Itaca, 2021) A cura di Carlo Ragliani “Sull’improvviso” di Alfredo Rienzi consegna al lettore...
Ascolto e riascolto la tua voce, le tue voci. Sono nel mio studio a Bisceglie....
Giuseppe Manitta “Gli occhi non possono morire”, Italic 2018. Nota critica di Giovanni Perrino Non ho voluto chiedere conto all’autore...
Giovanni Orelli, L’opera poetica. Con inediti, introduzione di Pietro Gibellini. Con una nota critica di Massimo Natale, Novara, Interlinea, 2019,...
“Sei venuto a riprendermi, Orfeo malato, […] /portami con te, non voltarti, / conducimi alla luce del giorno /...
«Camminando si fa il sentiero…»
Nota di lettura a Breviario per vagabondi di Giorgio Sica (Giuliano Ladolfi, Collana Perle, dicembre 2017)
di Eleonora Rimolo
Il vagabondaggio è una condizione poetica essenziale che Giorgio Sica dichiara a gran voce di vivere fin dal titolo di questa sua silloge, Breviario per vagabondi, pubblicata da Giuliano Ladolfi per la collana Perle nel dicembre 2017: come un flâneur spinto dall’intima necessità di un’indagine senza posa sulla propria interiorità, nella prima sezione della sua raccolta si mostra inquieto, dolente. Il libro si apre con un testo di morte e allo stesso tempo di rinascita, in cui il Soggetto tenta con un gesto estremo e definitivo di liberarsi della prigione del proprio corpo per tendere e raggiungere l’Assoluto, attraverso uno Streben che mira ad un rapporto di reciproca appartenenza con l’Infinito, con lo Spirito del mondo:
Poi raggiunse un frammento di eternità – Di Eliza Macadan Fin qui visse un uomo, ma la vita rimane una...