E spengo la luce e poi dormo. “Il corpo di mio fratello era morto, l’immortalità era morta con lui”...
A cura di Antonio Fiori La poesia che resiste al tempo e al dolore è quella che ogni poeta...
L’ombra lunga della Torre di Siena segna l’ora amena dell’aperitivo, la meridiana in Piazza del Campo «dettava i ritmi lenti...
IL CENTRO CULTURALE “DON BERNINI” E IL COMUNE DI BORGOMANERO organizzano IL VENTISEIESIMO PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI BORGOMANERO” REGOLAMENTO: 1) Il premio è...
Pietro Pisano Peso specifico dell’attimo Oedipùs, 2020 pp.96, euro 12,00 Un poeta che sembra diviso tra sogno e realtà, tra...
Mara Venuto La lingua della città Delta3Edizioni, 2021 . Taranto, una città malata che parla una lingua amara, difficile da...
Giuliano Ladolfi La notte oscura di Maria Puntoacapo, 2021 . Secondo il poeta Rilke la caratteristica che “il mistico ed...
FUOCO.TERRA.ARIA.ACQUA Itinerario poetico negli elementi primigeni Poesia Portale Sud, un progetto in divenire(Lettura di Vanina Zaccaria) Fuoco. Terra. Aria. Acqua....
MARIO FRESA, Svenimenti a distanza, Il Melangolo, Genova 2018. Ci piace parlare oggi dell’ultimo libro di un notevole poeta di...
ALEX RAGAZZINILA SISMA E AL SPE? (Il Vicolo, Cesena 2019)
Lettura di Clery Celeste
Alex Ragazzini in questa delicatissima rosa di quartine in dialetto romagnolo “L’ansietà e le spine” tradotto in italiano, pubblica Il vicolo (Cesena, 2019), affronta con capacità tecnica il sottile limite tra piacere e dolore.
La rosa è infatti il simbolo per eccellenza che manifesta bellezza e rischio; la rosa è bella da toccarne i petali, da annusarne il profumo ma ti ferisce se ti avventi incauto, si protegge con una linea verticale di spine. Questo di Ragazzini pare il percorso in versi di una formica che risale lo stelo: come spina dopo spina le poesie si snodano in una fatica che ha un sapore dolce-amaro, di tensione fisica fino al morbido dei petali. “Che cosa è che così ci danna/ Uguale al male infine?/ La fitta che ci pare lontana/ Il lieve toccarci delle spine.” Nelle poesie di Alex Ragazzini il poeta è un uomo piccolo, minuscolo, che si mette al servizio della bellezza. Pare che il poeta qui abbia una lingua tutta sua, ritirata al necessario, fatta di nodi semantici centrali, di pianeti attorno cui ruotare incessantemente. Pare una stessa poesia riscritta, rivoltata infinite volte. Ma cosa è la voce del poeta se non un cercare quel suono che rende riconoscibile la richiesta? Ragazzini con queste quartine risponde concentrandosi sui temi come “ansia, dolore, guadagno, giovinezza e vecchiaia, amore e perdita”, ci dice lui stesso dalla nota finale al libro.








