Zacar, Sezioni Ismett nota di Marco Munaro iNcerti editori, 2020 Poesia come frutto, secrezione, effetto collaterale di un trapianto. La...
Davide Cuorvo, La misura del silenzio, Manni 2017 “Definire il silenzio”lettura di Eleonora Rimolo La possibilità che il silenzio si...
“vedere meglio / assomiglia / a una disfatta” A cura di Antonio Fiori “vedere meglio / assomiglia / a...
FUOCO.TERRA.ARIA.ACQUA Itinerario poetico negli elementi primigeni Poesia Portale Sud, un progetto in divenire(Lettura di Vanina Zaccaria) Fuoco. Terra. Aria. Acqua....
Pietro Pisano Peso specifico dell’attimo Oedipùs, 2020 pp.96, euro 12,00 Un poeta che sembra diviso tra sogno e realtà, tra...
I greci usavano il termine aletheia, ovvero disvelamento; parlavano di verità come qualcosa da scoprire. La verità era qualcosa che...
Chi conosce la vita e l’esperienza di Giusi Busceti (e io sono fra questi) può avanzare un’interpretazione “privata” del...
Renato Fiorito, Andromeda, Giuliano Ladolfi Editore, 2017Sul limitar del cielo il canto quiete
Lettura di Giovanni Pistoia
È breve il tempo della nostra vita
ma quando la favilla più non brucia
risplende ancora la brace che l’accese.
R. Fiorito
Poesia colta, versi felpati, tensione lirica, considerazioni filosofiche, religiose o, comunque, spirituali. Narrazione poetica dall’andamento pacato, come un silenzioso calpestio di sentieri. Sul limitar del cielo, ai confini pericolosi e affascinanti dell’esistenza, il canto quieto di Renato Fiorito. Uno sguardo alle stelle oltre le stelle, un perdersi nel cosmo dei misteri, un ritrovarsi nel più piccolo dei semi, nel più invisibile dei batteri. L’io lirico del poeta si manifesta sin dai primi versi, netti, chiari, perentori: scintilla di un attimo, attento e dignitoso verso l’infinito sconosciuto; cenere certo ma non prima d’essere uomo; frammento di tempo, materia e spirito, energia e sostanza di cielo:
Sul limitare del cielo, / io, scintilla di un attimo, / canto l’infinito. / Guardo l’eterno / e prima di essere cenere / misuro da questo / la mia grandezza / e la mia miseria. / Infinite galassie, / origine e fine della creazione, / dimorano nella mente. / Intuisco mondi paralleli / di cui non so nulla. / Vedo la fatica dei padri, / le lotte e le sconfitte, / e so che tutto è avvenuto / perché io esistessi.
Grazie alla traduttrice Marzia Minutelli sono venuto a conoscenza di una interessante poetessa francese, Anna de Noailles, della quale...
«Camminando si fa il sentiero…»
Nota di lettura a Breviario per vagabondi di Giorgio Sica (Giuliano Ladolfi, Collana Perle, dicembre 2017)
di Eleonora Rimolo
Il vagabondaggio è una condizione poetica essenziale che Giorgio Sica dichiara a gran voce di vivere fin dal titolo di questa sua silloge, Breviario per vagabondi, pubblicata da Giuliano Ladolfi per la collana Perle nel dicembre 2017: come un flâneur spinto dall’intima necessità di un’indagine senza posa sulla propria interiorità, nella prima sezione della sua raccolta si mostra inquieto, dolente. Il libro si apre con un testo di morte e allo stesso tempo di rinascita, in cui il Soggetto tenta con un gesto estremo e definitivo di liberarsi della prigione del proprio corpo per tendere e raggiungere l’Assoluto, attraverso uno Streben che mira ad un rapporto di reciproca appartenenza con l’Infinito, con lo Spirito del mondo:









