Riccardo Benzina, “Midollo” (TAUT, 2025) – Anteprima Editoriale

 

Riccardo Benzina (1988) è nato, vive e lavora in provincia di Bari. I suoi libri sono Scenario (Taut, 2022) e Midollo (Taut, 2025). È apparso su Utsanga, Minima, Inverso, L’Ulisse, Il cucchiaio nell’orecchio, Le Voci della Luna, Asymptote, Blackbox Manifold, Otoliths, Word For/Word e Die Leere Mitte.

 

 

 

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Come se avessi accettato. Cominciate
pure senza di me. Non mettete
in pausa. Non ho fame
io: non ho più fame
di conoscenza, dopo la lezione del dolore. La conferma
è questo cenno, blando, tutto
fiabe e crepe. Verità,
o diceria del vero insinuata-
si in noi riluce. Fa noi diversi. Futuri quasi. Ci
scuote, gloriosamente, ci
rende esili figure. Che hanno sangue
di fumo, e non avvertono il pericolo: non c’è
nessun pericolo. È passato molto tempo
dall’ultima volta
del pericolo. Tempo che scade
continuamente, e il centro
lo risucchia. Sparisce. La storia
è per chi ha tempo.

 

 

 

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Ci erano appena venuti gli occhi
e mio padre, vivo, ci insegnò come si guarda. In una valle
profonda e senza campo guardare. Ascoltare
e parlare con gli occhi. Chiedevamo
alle ville di spegnersi, ai lampioni
di fiorire… e disegnava lo stupore un temporale, certe volte
capitava che spuntasse fuori
dal nulla un cinghiale, una sanguinella… oh, là
lo spaesamento era ogni volta casa… e non capivo, non
capivo: come mai
nessuno si è mai steso a riposare con i morti?
Rifacendo la terra come un letto?
Come mai celano uno sfrido
tutte quante le pause dal quaderno?
Voi siete i miei fratelli. Abbiamo fatto a turno
con il gas, pazientato
fino alla caduta delle ossa. Con le mani
dei bambini, dei bimbi che si aprivano e chiudevano.
E era così, e non è più così. Le vostre povere ​
parole nell’impeto dei giorni, finte ali. Forse
solo parti fredde a deperire
in questa lunga piana delle storie. Sapete, forse
non basta che si cambino le frasi… ci
serve una grammatica al rinnovo…

 

 

 

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Ho guardato animali morire
in video. Mangiato fino a stare male. Le mosche
si posano sui contorni, e ci sono spazi, insiemi
che non corrispondono. L’acqua è fonte d’igiene
è la ragione per cui crescono i gerani.
I vincoli umani sono poveri aggettivi
di possesso invocazioni e banderuole.
Con grande pazienza io
tossisco. Ho rubato
a molte persone molte parole solo per darti
un respiro, appena appena fresco
di menta, per la carezza
di una metafora.

 

 

 

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© Fotografia artistica di proprietà dell’autore.