Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.
Stella Timonidou
Tre poesie
traduzione di Patrizia Filia
NOTTI INFINITE
Sonno, vieni e coglimi,
dammi pace,
conducimi ad altri orizzonti,
mutami in una limpida stella
nel firmamento.
Oggi vi vedrò e condividerò
i vostri piaceri e fastidi.
Faremo quattro chiacchiere
perché sappiamo che i morti
vivono tra i vivi.
EINDELOZE NACHTEN
Slaap, kom en neem mij op,
geef mij rust,
breng mij naar andere horizonten,
verander mij in een heldere ster
aan de hemel.
Vandaar zal ik jullie zien en meeleven
met jullie genoegens en problemen.
We zullen een praatje maken,
want we weten dat de doden
leven onder de levenden.
*
GIORNI DI NATALE
Lascia piuttosto che nevichi.
Non posso andare da nessuna parte,
solo guardare
dalla mia finestra.
Grazie ai miei occhi
posso godere un pochino
dell’aria di natale.
Lascia che nevichi.
Volevo preparare
i melomakarona, volevo addobbare
un vero albero di natale.
Ahi, volevo, volevo…
ma lascia che nevichi.
KERSTDAGEN
Laat het liever sneeuwen.
Ik kan nergens heengaan,
alleen maar kijken
door mijn raam.
Dankzij mijn ogen
kan ik een beetje
van de kerstsfeer genieten.
Laat het sneeuwen.
Ik wilde melomakarona
maken, ik wilde een echte
kerstboom versieren.
Ach, ik wilde, ik wilde…
maar laat het sneeuwen.
*
PRIMA
Prima sognavo
campi verdi con soli d’oro.
Prima pianificavo
come volevo vivere.
Prima la mia vita era
flusso d’acqua chiara, cristallo.
Ora mi perdo in domande
senza ottenere risposte.
Ora vivo alla giornata,
dipendente da tutti.
Ora la mia vita pende
ad un filo sottile.
OOIT
Ooit droomde ik me
groene weiden met gouden zonnen.
Ooit maakte ik plannen
hoe ik wilde leven.
Ooit was mijn leven
helder stromend water, een kristal.
Nu verlies ik me in vragen
zonder antwoorden te krijgen.
Nu leef ik met de dag,
van iedereen afhankelijk.
Nu hangt mijn leven
aan een dunne draad.
Fotografia di proprietà dell’autore.