Mario Famularo
Inediti
*
una bambina mi chiede dei
soldi
non una tenerezza
un biscotto
che so
l’infanzia nei suoi occhi
lacerata dalla corruzione
radiante
la mia esitazione
una perdita
del suo tempo
ha chiesto a qualcun altro
la sequenza compilativa
un distacco
disarmante
la casualità combinatoria
per cui quell’innocenza
osserva tutto senza
desiderio
persino la paura
si è stretta più indolente
all’abitudine
nell’orizzonte vuoto degli eventi
e non posso raggiungerla
né riportarla indietro
m’incammino
convergenze
parallele
*
tra il frigorifero e la finestra
chilometri di tempeste
scalfite da un’attenzione
smodata
per il disincanto
le crepe si insidiano
sulla facciata
disegnate dal vento
nel rombare notturno
di un formicolio
sinistro
e nulla crolla mai
davvero
imbevuto di formaldeide
e formalismi
potevo realizzare grandi cose
eppure