Yari Bernasconi (Canton Ticino, Svizzera, 1982). Nel 2013 ha discusso la tesi di dottorato in letteratura italiana incentrata sulla poesia di Giorgio Orelli presso l'Università di Friborgo. E' stato responsabile dell'edizione italiana di Viceversa Letteratura (sito web e volume pubblicato annualmente dalle Edizioni Casagrande di Bellinzona). Oltre che poeta è critico letterario e suoi interventi sono apparsi in diverse testate tra le quali il quotidiano Il Giornale del Popolo.Ha pubblicato le suite Lettera da Dejevo (Lugano, Alla Chiara Fonte, 2009), Non è vero che saremo perdonati (in "Undicesimo Quaderno italiano di poesia contemporanea"; Milano, Marcos y Marcos, 2012) e Da un luogo vacillante (Bologna, Isola, 2013).I testi qui presentati sono estratti dalla raccolta di poesia di prossima pubblicazione. Una traduzione in francese è stata pubblicata nel quotidiano Le Courrier di Ginevra.
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Homero Aridjis è nato nel 1940 a Contepec, nello stato di Michoacán, Messico. La sua vasta opera di poesia, di narrativa, di saggistica, di teatro e di letteratura infantile, che comprende una cinquantina di libri, è stata tradotta in quindici lingue ed è stata riconosciuta con il conferimento di numerosi e importanti premi letterari in Messico, Italia, Francia, Serbia e Stati Uniti, come il Xavier Villaurrutia, il Diana-Novedades, il Grinzane Cavour, il Roger Caillois, la Chiave d'Oro di Smederevo, l'Eréndira e il Premio Internazionale Camaiore.Ex ambasciatore nei Paesi Bassi, in Svizzera e presso l'Unesco, per sei anni è stato presidente internazionale del Pen Club, del quale è adesso presidente emerito. Fondatore del "Grupo de los Cien", per il suo lavoro come ambientalista ha ricevuto il Premio Global 500 del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, il John Hay Award of the Orion Society, il Natural Resources Defense Council Force for Nature e il Millennium Prize for International Environmental Leadership di Mikhail Gorbachev e Global Green.Vincitore della borsa di studio Guggenheim in due occasioni, è stato Visiting professor nell'Indiana University di Bloomington, Visiting professor and writer-in-residence nella Columbia University ed ha coperto la Nichols Chair in Humanities and the Public Sphere nell'University of California di Irvine. Il suo ultimo romanzo è Los perros del fin del mundo (2012) e il suo più recente libro di poesia è Del cielo y sus maravillas, de la tierra y sus miserias (Fondo de Cultura Económica, Città del Messico, 2013), da cui sono tratte le poesie qui tradotte. Tra i suoi libri di narrativa pubblicati in Italia, ricordiamo: 1492: vita e tempi di Juan Cabezón di Castiglia (Milano, Garzanti, 1992, Premio Grinzane Cavour) e A chi pensi quando fai l'amore (Milano, Bompiani, 1999).Il suo libro Diario de sueños (2012) è stato tradotto in italiano da Emilio Coco, con il titolo Diario di sogni e pubblicato da Giuliano Ladolfi Editore, nel 2013. Info sul volume, QUI
Alberto Mari (Milano, 1937) è poeta e artista visivo. Ha pubblicato le raccolte di poesia Scomparse (Milano,Guanda, 1979), Manovre (Milano, Moizzi, 1984), Il mondo d'un fiato (Milano, La Vita Felice, 1996) e Pensieri, orologi (Ibid., collana Niebo, 2005). Tra le ultime plaquette si segnalano: La casa di sé (Bergamo, edizioni d'arteEl Bagatt, 1991) e Non è tutto (Como,Dialogolibri, 2003). Ha inoltre pubblicato tre diverse antologie di cultura popolare nella Collana Oscar Mondadori, fra queste Fiabe popolari italiane ed è autore de Il posto delle favole (Roma,Stampa Alternativa, 2001). Sue opere sono state esposte recentemente allo SpazioBocca, alla galleria Sblu spazioalbello e all'officina Coviello di Milano. Ha partecipato a diverse rassegne presso il Museo della Carale Accattino di Ivrea, alla biblioteca di Cologno e alla Galleria Quinto Cortile di Milano. Per maggiori informazioni, accedere al suo sito personale, qui.
Alberto Bertoni (Modena, 1955). E' tra i maggiori critici italiani, poeta e saggista.Ha pubblicato in poesia: Lettere stagionali (1996, nota di Giovanni Giudici); Tatì (1999, omaggio in versi di Gianni D'Elia); Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000 (2000, con un intervento di Roberto Barbolini); Le cose dopo (2003, postfazione di Andrea Battistini); Ho visto perdere Varenne (2006, prefazione di Niva Lorenzini); Ricordi di Alzheimer (2008, con una lettera in versi pavanesi di Francesco Guccini), Il letto vuoto (Torino, Aragno, 2012). E' Professore di Letteratura italiana contemporanea e di Prosa e generi narrativi del Novecento nell'Università di Bologna e dirige per Book Editore le collane di poesia "Fuoricasa" e "Quaderni di Fuoricasa". E' inoltre consulente scientifico del "PoesiaFestival" di Castelnuovo Rangone e membro di alcune giurie di premi letterari. Dal 2008 – insieme con Biancamaria Frabotta – ha curato il Diario criticodell'Almanacco dello Specchio Mondadori. Sul piano saggistico è autore e curatore di diversi articoli e libri, tra i quali si possono ricordare i Taccuini 1915-1921 di F.T. Marinetti (Bologna, il Mulino, 1987), Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (ibid., 1995, Premio Russo e Premio Croce 1996), La poesia come si legge e come si scrive (ibid., 2006). E' inoltre autore – con Gian Mario Anselmi – del saggio dedicato alla letteratura dell'Emilia e della Romagna nella Letteratura italiana Einaudi curata da Alberto Asor Rosa. Ricordiamo inoltre La poesia (Bologna,Il Mulino 2006 ) e La poesia contemporanea, (Ibid., 2012).
Prisca Agustoni (Canton Ticino, Svizzera, 1975). Dal 1994 al 2002 vive a Ginevra dove si laurea in Letterature ispaniche e filosofia ottenendo inoltre un Master in Gender Studies con una tesi riguardante la rappresentazione della donna mulatta o nera nella poesia prodotta durante il movimento avanguardista cubano (poesia negra o negrismo) e nei paesi ispanici marcati dalla presenza della popolazione afro-discendente. Dal 2003 vive tra Juiz de Fora, in Brasile -dove insegna letteratura italiana e comparata all'Università- e la Svizzera. E' poeta, prosatrice, drammaturga. Traduce in portoghese autori italofoni (Elisa Biagini, Fabio Pusterla, Milo De Angelis, Valerio Magrelli per citarne una manciata) e di lingua francese (Julien Burri); autori ispanici (Jenaro Talens, Alejandra Pizarnik, Alfonsina Storni). Traduce in italiano autori di lingua portoghese (Paula Tavares, ma anche molti contemporanei brasiliani) e francesi (Claire Genoux). Scrive in italiano, francese, spagnolo e portoghese o si auto-traduce. Tra le numerose pubblicazioni in prosa e poesia, si ricorda Poesie scelte (2000-2012) pubblicato nel 2013 da Giuliano Ladolfi Editore col sostegno di Pro Helvetia (Fondazione Svizzera per le Arti).
Antonella Bukovaz originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, nelle valli del Natisone, è poeta e performer. Libri di poesia: Tatuaggi (Faloppio, Lietocolle, 2006), Al Limite (Firenze, Le Lettere, 2011– Premio Delfini 2009), casadolcecasa (Ozky-esound con cd, 2012). Antologie: Poete a nord est (Pordenone, Ellerani 2011), Nuovi Poeti Italiani 6 (Milano, Einaudi, 2011). Lavori per il teatro: il poema breve Mai più-Nikoli ve? (2009) e i testi Preživeli-Survivors per Hanna's Atelje sonori?nih umetnosti di Ljubljana.Collabora alla realizzazione di Stazione di Topolò-Postaja Topolove.
Luca Manes (Segrate, 1992). È iscritto al terzo anno del corso di laurea in lettere moderne all'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato per due anni con il quotidiano l'Avanti!, per il quale ha scritto recensioni e articoli di letteratura e teatro. Nel 2012 ha lavorato presso il Centro Culturale di Milano occupandosi della rassegna stampa. È il presidente dell'associazione culturale studentesca "Per il battesimo dei nostri frammenti" per la quale ha organizzato nel 2013 il convegno "Vola alta, parola, cresci in profondità. La poesia italiana del secondo Novecento", a cui hanno partecipato –tra gli altri- Enrico Testa, Maria Antonietta Grignani, Stefano Dal Bianco, Stefano Verdino e Milo De Angelis e nel 2014 -in occasione del centenario della nascita di Mario Luzi- il convegno "Una discesa nell'erebo del nostro essere qui e ora e così. Nel magma di Mario Luzi", con la partecipazione -tra gli altri- di Stefano Verdino, Daniele Piccini, Milo De Angelis e Silvio Ramat. Sue poesie sono state pubblicate nella rivista "Poesia" con un articolo introduttivo di Maria Grazia Calandrone.
Stefano Leoni (1961 – 2014) è stato cofondatore dell'Associazione culturale "Poliedrica" di Forlì e suo Presidente dalla data di fondazione ad oggi (2007-2014).Ha allestito diverse mostre di poesie in immagine fondendo fotografia e poesia. Nel 2005 ha pubblicato la sua prima raccolta Ipotesi sottili (ed. Il Ponte Vecchio, Cesena – finalista al premio "Renata Canepa" di Torino 2006 e tra i vincitori al premio Arcobaleno della Vita – Città di Lendinara 2008) seguita da Frane e frammenti (Faloppio, LietoColle, 2008). Numerosi i testi apparsi in antologie per gli editori Fara, LietoColle, Campanotto. Nel 2010 è uscito il suo terzo libro Basse Verticali per l'editore Kolibris di Bologna.
Chamdam Zakirov è nato nel 1966 nella cittadina di Rištan, nei pressi di Fergana (Uzbekistan). Ha studiato alla scuola navale di San Pietroburgo, nelle università di Taškent e di Fergana. Dalla fine degli anni Novanta ha vissuto a Mosca, dove ha lavorato come redattore letterario per i giornali "Pervoe sentjabrja" e "Kinoscenarij". Dal 2001 risiede con la famiglia in Finlandia.È autore di versi, prose poetiche, articoli. Ha pubblicato testi su riviste uzbeche e russe: "Zvezda Vostoka", "Tak kak", "Znamja", "Mitin žurnal", "Tvërdyj znak", "Orbita" (Riga), "?ernovik" (New York). Nel 1996 è uscita a San Pietroburgo la raccolta poetica Fergana.Zakirov appartiene alla cosiddetta "scuola poetica di Fergana", termine apparso negli ambienti letterari russi negli anni Novanta per indicare un originale gruppo letterario composto da autori uzbechi, tagichi, tartari, ebrei, russi, legati alla cittadina di Fergana e che scrivono in russo.Attualmente la maggior parte di essi vive al di fuori dell'Uzbekistan: in Russia, Europa, USA, Israele. Il gruppo è influenzato dalla grande tradizione poetica orientale (cinese e giapponese) e dalla poesia occidentale, nelle sue componenti principali – mediterranea e anglosassone. La poesia cui si ispirano gli autori di Fergana è la più varia: il cinese Tao Yuan Ming, il giapponese Matsuo Basho, la raccolta di haiku Manyoshu, l'epica di Gilgamesh, Walt Whitman, Thomas Eliot, Ezra Pound, Giacomo Leopardi, John Donne, Williams Carlos Williams, Rainer Maria Rilke (NdT)












