© Fotografia di Daniele Ferroni

Gian Ruggero Manzoni – Histrio

Arte e poesia di Gian Ruggero Manzoni, a cura di Massimo D'Arcangelo

 

I.

Va la testa sulla barca
rimembranza di un carnevale
dalle mille personalità diverse.
Forse che in quei giorni
s’indossino maschere su maschere
per celare quella più antica?
Non c’è che lo scherzo
che dia la misura di un uomo
se uomo c’è
sotto quegl’infiniti trucchi,
durante quelle finte… gioiose…
nottate e celebrazioni.

 

 

*

 

II.

Pattinano veloci i gemelli
in un mare di stelle
rivolte a segnare un punto,
un sapere, un luogo.
Ebbene sì,
il sangue del proprio sangue
indica il dove sei stato
(sia in ossa che in spirito)
per dirti uno
o milioni di uno
quali specchi sul ghiaccio
per infinite e inconsapevoli
giravolte o cadute.

 

Opera n. 2 - Gian Ruggero Manzoni

 

*

 

III.

Capovolto
il pesce nuota ancora.
Un sotto sopra di sentimenti
in quel che macchina di carne
anela anche solo
uno sfumato ardore.
Ma ogni tempo è andato,
ora solo pulegge, funi, catene
e il rancore
di ciò che in gioventù
si è lasciato per distrazione
o per indomito e sano
candore… o per castità,
o per vergogna,
oppure per salvifico
pudore.

 

 

*

 

IV.

Ogni viaggio segna la bocca
di quel ragno che ingoia
la ricerca di se stesso,
poi la dignità e l’orgoglio.
Non siamo che insetti
che nel futile
si sbranano fra loro…
dopo una vacanza alla moda
o una discesa da campioni.

 

 

*

 

V.

In quel cipiglio
vola la maledizione.
“Ti voglio bene”, mi disse,
“ascoltami… perdona”.
“Mai ho perdonato”,
in tal modo gli ho risposto,
“e neppure ci penso a farlo…
infatti, col perdono, cesserebbe
la mia o la tua colpa,
e l’unico senso del vivere,
così l’inseguirci,
l’insultarci
come lo spasimo,
la furia poi il significato
e il colpire e ricolpire
quando, sai più che bene,
che oltre al nulla non esiste
alcun’altra soluzione”.

 

 

*

 

VI.

Va il corridore
verso la divinità e la luce,
in piena astrazione.
Peccato per lui
che non esista meta
se non l’erranza
e il correre ancora,
e ancora e ancora,
ma non per passione,
o per giustificare
chissà quale competizione…
ma (unicamente) per paura
o, meglio, per il terrore
che in lui fomenta la ragione.

 

 

*

 

VII.

Mi trascina un cane,
un meticcio,
privo di razza e di padrone.
Nello zaino ho tre colombi:
il primo si chiama Espiazione,
il secondo Cristo il Salvatore,
mentre il terzo è…
a scapito vostro…
colui che anch’egli divino
fa di nome: Satana.
Sì, proprio lui,
il sempre caro nemico
che ci porta fredde
ma sincere “luminazioni”.

 

 

*

 

VIII.

E di nuovo va
il carro allegorico.
Angeli e nere legioni
son pronti allo scontro,
affilano le armi,
spingono sui remi,
lasciano orme…
ma è tutta un’illusione,
un pour parler, una visione
per ingannare i giorni,
o per credere, o per negare
ciò che infine, di rantoli
e gemiti, di gonfiore ed etere,
chiamiamo Morte
o l’avanzo di chi sono…
cioè null’altro che
(come poi tutti)
un emblematico istrione.

 

 

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Gian Ruggero Manzoni, artista, poeta, narratore, teorico d’arte è nato nel 1957 a San Lorenzo di Lugo, in Romagna, dove tuttora risiede. Nel 1975 si è iscritto al DAMS di Bologna. Nel 1980, assieme ad Emilio Dalmonte, ha editato, con Feltrinelli, Pesta duro e vai trànquilo – Dizionario del linguaggio giovanile, una ricerca sullo slang giovanile che è continuata fino alla pubblicazione, per Il Saggiatore, nel 1997, di Peso Vero Sclero – Dizionario del linguaggio giovanile di fine millennio. Nel 1983 è entrato nella redazione della rivista d’arte e letteratura Cervo Volante, diretta da Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva. Come teorico d’arte, artista e poeta ha partecipato ai lavori della Biennale di Venezia negli anni 1984 e 1986, edizioni dirette da Maurizio Calvesi, curando, assieme al poeta Valerio Magrelli, la Sezione Poesia delle stesse. Con Marisa Vescovo, Concetto Pozzati, Piero Dorazio, Roberto Sanesi, Vettor Pisani e Omar Galliani ha fondato la rivista d’arte e letteratura Origini, che ha diretto fino al 1998. Nei primi anni ’90 è divenuto uno dei responsabili delle pagine culturali della rivista Risk – Arte Oggi, diretta da Lucrezia De Domizio Durini. Dal 1990 al 1995 ha insegnato Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 2008 ha fondato la rivista ALI (Arte, Letteratura, Idee). Ha al suo attivo oltre cinquanta pubblicazioni con case editrici quali Feltrinelli, Il Saggiatore, Skirà, Scheiwiller, Moretti&Vitali, Castelvecchi, e oltre ottanta mostre pittoriche tenute in ambito nazionale e internazionale. (Sito personale: Gian Ruggero Manzoni)

 

Massimo D’Arcangelo (Martina Franca, 1982), vive nella Riserva Naturale dell’Alto Merse, in Toscana. Redattore di Atelier Poesia. Ha pubblicato Intatto. Ecopoesia/ Intact. Ecopoetry (La Vita Felice, 2017), con Anne Elvey e Helen Moore; Voce del verso animale. Poesie antispeciste per ragazze e ragazzi (Pietre Vive, 2023), con Teodora Mastrototaro. Ha curato la prima edizione italiana in volume del racconto Stickeen. Storia di un cane, di John Muir (La Vita Felice, 2022). Suoi lavori sono reperibili online e su riviste nazionali e internazionali a tema ecologico.