Mi resta ancora questa voce così racconto e formo per te che guarderai dal futuro il futuro in cui ti...
Critica
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FUOCO.TERRA.ARIA.ACQUA Itinerario poetico negli elementi primigeni Poesia Portale Sud, un progetto in divenire(Lettura di Vanina Zaccaria) Fuoco. Terra. Aria. Acqua....
Per capire la natura interna di Synagoga bisognerebbe muoversi verso latitudini rigorosamente sub specie artis. In questa mediazione tra fughe...
Denis Emorine, Foudroyer le soleil/ Fulminare il sole. Poèmes/ Poesie. Traduits par Giuliano Ladolfi. Traduzione Giuliano Ladolfi, Giuliano Ladolfi editore,...
A cura di Maurizio Casagrande La silloge della poetessa colombiana, in cui confluiscono testi inediti e liriche già incluse...
L’ombra lunga dei morti: Mattia Tarantino, L’età dell’uva (Giulio Perrone, 2021) Recensione di Giuseppe Martella Fin dalla sua prima precocissima...

(CSA editrice, 2019)
Lettura di Clery Celeste
La scrittura di Antonella Vairano è un tamburo che batte costante. Non si ferma, non cede neanche per un attimo a mancare il ritmo. Il mondo s’è fatto male è un libro in cui potete leggere le poesie una di seguito all’altra, i versi spesso raggruppati per sezioni di due paiono dare una parvenza di leggerezza alla pagina, sembra arieggiata, lo spazio vuoto tenta di farvi respirare. In realtà a un certo punto sarete costretti a fermarvi, a fare marcia indietro, a ritornare sui testi. La Vairano è calibrata: vi trascina in un mondo che si è fatto male gradino per gradino, sentite la pesantezza della scala solo a un certo punto e vi chiedete come ci siete arrivati. Eppure non vi sembrava di esser scesi tanto.
Questa di Antonella Vairano è una poesia rivolta a un voi, c’è sempre un destinatario espresso nel testo, quasi per una necessità alla vocazione intesa come chiamata, come chiamata necessaria e ultima. La disperazione c’è ma è nel tono dei testi, come se attraverso la parola poetica ci fosse la necessità di una ultima chiamata al bene, di un ultimo grido possibile. “Guardate/ o non guardate/ che nasco figli/ di un cielo bianco./ Ora andate./ Voltatevi/ o non voltatevi/ a vedermi sparire/ con il coltello nell'osso temporale.”
Albertina BollatiIllustrazioni Stefano VitalePoesie “Incerto confine” Introduzione di Vittorio Bo Edizioni “Disegnodiverso” Paola Gribaudo 2019 * Impromptus 1. Dormono bambini...
Trenta poeti e poetesse, trenta voci legate a Napoli per nascita o altre vicende racchiuse in un’antologia. Come scrivono i...