Traduzione a cura di Sarah Talita Silvestri
There’s plenty in the world that doth not die,
And much that lives to perish,
That rises and then falls, buds but to wither;
The season’s sun, though he should know his setting
Up to the second of the dark coming,
Death sights and sees with great misgiving
A rib of cancer on the fluid sky.
But we, shut in the houses of the brain,
Brood on each hothouse plant
Spewing its sapless leaves around,
And watch the hand of time unceasingly
Ticking the world away,
Shut in the madhouse call for cool air to breathe.
There’s plenty that doth die;
Time cannot heal nor resurrect;
And yet, mad with young blood or stained with age,
We still are loth to part with what remains,
Feeling the wind abaut our heads that does not cool,
And on our lips the dry mouth of the rain.
*
Esiste nel mondo una pienezza che si ricrea e mai cessa
e c’è tanto che vive per dissolversi,
ascende e precipita, germoglia per sfiorire.
La luce dei tempi – lui avrebbe dovuto prevederne
la fine –
fino all’attimo dell’oscuro avvento.
Morte scorge e apprende con estremo sospetto
una nervatura di cancro sull’acqua incielata.
Ma noi, reclusi nelle tane del genio,
agitiamo pensieri su ogni pianta del vivaio
che vomita attorno le sue foglie senza vita
e vegliamo senza tregua sul palmo del tempo
che sillaba il mondo,
relegati nel manicomio supplichiamo di inalare aria lontana.
C’è una pienezza che non muore;
il tempo non può sanare né risorgere;
e ancora, furiosi di sangue novizio o corrotti dagli anni,
riluttanti a separarci da ciò che sopravvive,
sentendo il fiato incessante sulle nostre teste
e la foce deserta della pioggia sulle labbra.
* * *
Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9 novembre 1953) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese. Scrisse poesie, saggi, epistole, sceneggiature, racconti autobiografici e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte (Under milk Wood) la cui versione radiofonica, in cui recitava l’autore stesso, vinse il Prix Italia nel 1954. Autore neo-romantico e dalla vita travagliata, segnata dall’alcolismo, anticipò la Beat Generation e morì a soli 39 anni di polmonite ed edema cerebrale. [fonte: wikipedia]
Sarah Talita Silvestri (Palermo 1982) vive a Bra, in provincia di Cuneo. È laureata in Archeologia e Storia antica presso l’Università degli Studi di Torino, si occupa di numismatica antica e collabora con associazioni culturali e musei; è docente presso la Scuola Secondaria.
© Fotografia di RDA/Rue des Archives/Writer Pictures – fonte: articolo