Manuel Becerra Salazar – inediti

BECERRA SALAZARManuel Becerra Salazar nasce in Messico nel 1983. Poeta, ha pubblicato le raccolte Cantata castrati (Editorial Colibrí, 2004), Los alumbrados (Premio Nacional Enrique González Rojo, 2008) e Canciones para adolescentes fumando en el claro del bosque (Premio Nacional de Poesía Ramón López Velarde 2010). Ha collaborato con svariate riviste sia in patria che all’estero. Borsa letteraria Artes por Todas Partes nel 2006 per il progetto Los alumbrados y Sinfonía de cabaret. Borsa eletteraria della Fundación para las Letras Mexicanas 2009-2010. Viene considerato uno dei migliori autori della sua generazione.

Manuel Becerra Salazar
(inediti)
traduzione dallo spagnolo di Nicola Verderame

 

Da Instrucciones Para Matar Un Caballo

(Tokio)
salazar 03

Recuerdas todavia aquel cortometraje
de Sh?hei Imamura donde un hombre, un soldado
imperial vuelve de la guerra y adopta el modo
vital de las serpientes, y ya hecho una serpiente,
empieza a devorar roedores y a vivir
en los rios y hacia el final se aleja
ondulando por aguas azules y tranquilas
de una cascada puesta en el estudio
y una mujer le grita poco antes del Fade out:
“¿tanto te repugnó ser hombre?”?

 

(Tokyo)

Ricordi ancora del cortometraggio
di Sh?hei Imamura nel quale un uomo,
soldato imperiale, torna dal fronte
e adotta il modo di vivere delle serpi,
e una volta trasformato in serpente
inizia a divorare roditori e a vivere nei fiumi
e verso il finale si allontana, ondeggia
nelle acque azzurre e tranquille di una cascata
da teatro di posa, e una donna gli urla
giusto prima della dissolvenza:
“ti ripugnava così tanto essere uomo?”?

Prosa de la mujer que baja las escaleras
salazar 02

Tu cuerpo tiene lo que tienen
las nativas que lavan en los rios.
Yo que te espero pienso en el asombro
del agua y su magnificencia,
Y pienso en los contrarios, por ejemplo, el vuelo
ligero, como bajo el mar,
de los quebrantahuesos
sobre la osamenta de la arcilla
que antes fuera una res enlazada. La rosa del oido.
Todo simboliza tu llegada
en espirales al abismo que me contiene.
—Bajas tocando apenas
los azulejos del siguiente piso—
Yo te sigo con todos
los instrumentos de navegacion del cuerpo,
de medicion, la brujula, el reloj.
—en tu cabello castano
se esconde el movimiento de los caballos del Este—
La rosa cardinal, del corazon humano
toma como radio a la noche.
Mientras tanto tu eres de agua.
La mayor parte de cuerpo es agua
y estrella por aquello del influjo
de la luna, pero hoy es de dia y es jueves
en la mayor parte del mundo:
Descanse el pensamiento entre canaverales
y sepa moverse entre el pantano
como los olivares y no como el ser
que va a morir; el ave atrapada
que agita las alas y contonea
parte de su cuerpo fracturado ya en el hades.


Prosa della donna che scende le scale

Il tuo corpo possiede quel che possiedono
le indigene che lavano al fiume.
Mentre ti aspetto penso
allo stupore dell’acqua, alla sua magnificenza,
e penso ai contrari, per esempio al volo
leggero e quasi sottomarino
dei gipeti, sull’ossatura dell’argilla
che era stata un toro aggiogato. Rosa dell’udire.
Tutto è simbolo del tuo arrivo
spirale al baratro che mi contiene.
– tu scendi e sfiori appena
le mattonelle del piano di sotto –
ti seguo con tutti gli strumenti
di navigazione del corpo
e di misura, bussola e sestante.
– Nei tuoi capelli bruni
si nasconde il trotto dei cavalli dell’Est –
La rosa dei venti del cuore umano
prende la notte come raggio.
In questo tempo tu sei fatta d’acqua.
La maggior parte del tuo corpo è acqua
e stella, secondo l’influsso della luna, ma
intanto si fa giorno, giovedì
nasce in gran parte del mondo.
Il pensiero trovi riposo fra i canneti
e sappia muoversi nelle paludi
come tra gli oliveti, e non come l’essere
che va a morire: l’uccello in trappola
che agita le ali e già dimena
parte del suo corpo fratturato nell’Ade.

  

Poema de mujer con leopardo
salazar
El leopardo olfatea la amapola
entre los pechos de las colegialas.
Se mantiene despierto, aspira la silueta
de tiza de los muertos en la calle.
Una columna detras de otra; muslos
y languidez, lo llevan de un lado a otro,
no al cuerpo sino a la estructura ardiendo.
No hay moribundo que se incline
a aspirar en el muro de geranios
mientras el gran leopardo circunda los jardines.
Te reconozco en el, este fulgor de sombra
que parece estar siendo escrito mientras vive.
Piensa en la maravilla que te acerca al felino:
cuatro zancas electricas
que sostienen el balance del torso.
Fue por esta postura en el amor
que el leopardo logro entrar a la suite.
Se abastece la lengua de recuerdos
el macho alfa. Escucha el invisible tacto
de los elitros que sostienen al insecto
ingravido a distancias increibles.
Se abastece las garras y las fauces
con los huesos sonoros de los pajaros.
Mata a las crias cuando la hembra es madre.
Cuando nos besamos,
una jauria se confunde entre los arbustos,
cuando entro en ti, a cuerpo de sombra
y me vacio dentro, un leopardo se tiende
a dorarse bajo la luna: esa luz blanquecina
que cae sobre el cesped y antecede a los geranios.

 

Poesia di donna con leopardo

Il leopardo annusa il papavero
fra i seni delle collegiali.
Si mantiene sveglio, aspira la sagoma
di gesso dei morti nelle strade.
Colonna dopo colonna, cosce
e languore lo spingono da un canto all’altro
non al corpo ma dritto alla struttura ardente.
Non c’è moribondo che si chini
per annusare nel muro dei gerani
mentre il leopardo vaga nei giardini.
Ti riconosco in lui, lucente d’ombra
che sembra scriversi nel mentre della vita.
Pensa alla meraviglia che ti accosta al felino:
quattro zampe elettriche
sostengono l’equilibrio del torso.
È grazie a questa postura in amore
che il leopardo si era introdotto nella suite.
Il maschio alfa si rifornisce la lingua
di ricordi. Ascolta il tatto invisibile
delle elitre che sostengono l’insetto
leggerissimo per distanze straordinarie.
Si rifornisce fauci e artigli
delle ossa sonore di volatili.
Uccide i pulcini quando la femmina è madre.
Al nostro bacio
un branco di cani si confonde fra gli arbusti
quando entro in te, corpo d’ombra,
e in te mi vuoto, un leopardo si stende a dorarsi
sotto la luna: questa luce biancastra
ricade sul prato e precede i gerani.

 

Da Canciones Para Adolescentes Fumando En Un Claro del Bosque

Versión de Palinuro

En un sueño te caíste al mar.
Manejabas y soltaste la guía de la nave
y caíste de bruces al temblor de las aguas,
como embriagado, Palinuro,
como sucede en las tabernas
donde la luz neón tiene sus dominios.
Tú me lo contaste en una. Decías
que caíste, dueño de la tripulación
y mala sepultura es el océano,
pensabas, pero no fue así. Tu cuerpo
llegó a extrañas bahías y ahí te dieron muerte
entre las espesas arenas.
Algo de tu alma bajó al hades.
Los habitantes de las ínsulas,
los mismos que te ultrajaron,
ahora sufren el cuerpo; pagan con epidemias.
Todo centinela entra inerme al sueño, Palinuro.
Al despertar descubriste
que le dieron tu nombre a un bosque.
No te dieron el cielo
ni en calidad de semidiós
te hicieron constelación.
Y me preguntas de qué sirve
y no sé responderte.
Nos amparamos con cierto naufragio
en los tarros de cerveza.
Bien nos servimos, nos desmantelamos.
Tú me lo contaste, Palinuro,
dijiste que en un sueño habías caído al mar.


Versione di Palinuro

In un sogno sei caduto in mare.
Navigavi e hai abbandonato il timone
cadendo con il viso nelle acque tremule
come ubriaco, Palinuro
come accade nelle taverne
dove regna la luce al neon.
Mi raccontavi. Mi dicevi che tu,
signore dell’equipaggio, eri caduto
e che l’oceano dà cattive sepolture.
Ma non era stato il caso. Il tuo corpo
è arrivato in baie straniere
e qui ti hanno dato la morte
nella sabbia spessa.
Qualcosa della tua anima
è discesa all’Ade.
Gli abitanti delle isole,
gli stessi che ti avevano oltraggiato
ora soffrono e scontano con epidemie.
Tutte le sentinelle entrano inermi
nel sogno, Palinuro. Al risveglio
hai scoprerto che un bosco
aveva preso il tuo nome.
Non ti hanno dato il cielo
né in quanto semidio
ti hanno intitolato costellazioni.
Mi chiedi cosa serva
e non so risponderti.
Noi ci rifugiamo da naufragi sicuri
in boccali di birra.
Ci rendiamo un buon servizio, ci smantelliamo.
Mi raccontavi, Palinuro
mi dicevi che in sogno sei caduto in mare.


Manuel Becerra Salazar nasce in Messico nel 1983. Poeta, ha pubblicato le raccolte Cantata castrati (Editorial Colibrí, 2004), Los alumbrados (Premio Nacional Enrique González Rojo, 2008) e Canciones para adolescentes fumando en el claro del bosque (Premio Nacional de Poesía Ramón López Velarde 2010). Ha collaborato con svariate riviste sia in patria che all’estero. Borsa letteraria Artes por Todas Partes nel 2006 per il progetto Los alumbrados y Sinfonía de cabaret. Borsa eletteraria della Fundación para las Letras Mexicanas 2009-2010. Viene considerato uno dei migliori autori della sua generazione.

Fotografia di proprietà dell’autore.

Nicola Verderame
(1984) è Doctoral Fellow presso la Berlin Graduate School Muslim Cultures and Societies, dove conduce una ricerca sull’architettura ottomana. Vive tra Berlino e Istanbul. Traduce principalmente poesia contemporanea turca in italiano. Collabora con la rivista turca “Nota del Traduttore” (“Çevirmenin Notu”) e gestisce il blog “Defter – Poesia turca contemporaneaturca contemporanea” dedicato ai poeti viventi che si esprimono in turco.

Per Atelier ha tradotto: Tu?rul Tanyol; Mehmet Yashin; Selahattin Yolgiden; Cenk Gündo?du; Ayshe Rubeva.