WICKED KING ZHOU OF SHANG’S SACRIFICIAL DOG PIT
menstrual blood pooled under Daji[1] three thousand years crimson
crimson for three thousand more until it equals Daji’s glance
come pour wine on the jade bowl that observes us dark crane wings flap
oh how fine the snowy wrist that started the fire the butterfly-embroidered gown
a funnel quietly dripping
the Stag Stage treasure house upended[2]
words made redundant as the human shape is redundant
sitting hugging jewellery gold and silver worse to sit hugging a fireball
from the pagoda’s ascending pinnacle to its descending pinnacle a slim
waist pillowed on height gyring oh whose limbs dance our land
a funnel quietly dripping
a beauty politely repudiated
treading tongues of flame the tomb passage descends the pit’s depth
only a little deeper than death black as the yellow earth’s sighing
repeating no need for a guide dog the king sacrificed himself pulling
the probe of white bone downward countenance cold-water ice
a funnel quietly dripping
a world vomited up
now lovely cheeks have caught fire too like a wild longing for a lover
now words so close at hand move bright coloured shades
Daji’s poem inhales lovers’ hurried and eager odes
a backward glance a glimpse of a life brimming over
a funnel quietly dripping
all heaven and earth look on each other and smile
11th November 2010
IL CRUDELE RE ZHOU SHANG DALLA FOSSA SACRIFICALE DEI CANI
sangue mestruale ammassato sotto Daji[3] tremila anni vermigli
cremisi per altri tremila finché non si eguagli allo sguardo di Daji
vieni a mescere il vino dentro la coppa di giada che ci scruta agitare plumbee ali di gru
oh com’è lieve il niveo polso che ha acceso la vampa la veste intessuta a ninfalide
una strettoia che sommessa distilla
abbattuta è la casa del tesoro di Stag Stage[4]
turgide parole come turgida è la condizione umana
sedersi stringendo monili d’oro e d’argento peggio di sedersi stretti a una sfera di fuoco
dal pinnacolo della pagoda che si innalza al suo pinnacolo che discende un’esile
vita zeppa al culmine nel vortice oh i suoi arti danzano la nostra terra
una strettoia che sommessa distilla
una bellezza discretamente sconfessata
schiacciando lingue roventi il dromos della terra digrada nel baratro della fossa
solo poco più intenso della morte nero come il sospirare ambrato della terra
replicando il disagio per un cane guida il re si è immolato premendo
la sonda d’avorio in basso sguardo gelido d’acqua ghiacciata
una strettoia che sommessa distilla
un mondo rigettato
adesso anche le amabili gote avvampano come un feroce desiderio per un amante
adesso parole così prossime toccano sfumature di vividi colori
il poema di Daji respira le odi fervide e bramose degli amanti
il riflesso allentato il barlume di una vita traboccante
una strettoia che sommessa distilla
ogni cielo e terra che assieme si ammirano e arridono
11 novembre 2010
*
ASYMMETRY OF DEATH[5]
Written in 2022
death’s back just like that
back between the dead back between the living
back between the bloody clothing of the streets
the empty wind rolls away empty bodies
as if asking can ashes overtake ashes?
is there another nothing behind nothing?
scarlet-smeared bamboos grown into
a cursed garden watching themselves being cursed
credulous history touches so lightly on this
hollows out all dying so death can come back
death’s back just like that
back to cram locked-up time
the gold of shame locking fallen leaves invisible
iron cages recite a scrubbed clean square
make us recognise packed blown away smashed
ghosts reincarnations only imagination
pain chisels joints with writing equivalent to dumbness
fragile parallelism never lacks sighs
autumn winds in our bodies waiting in the queue to expire
doves croon the miracle of reeking meat fills the air
death’s back just like that
a pygmy-thronged hall rancid stink and heads
is forever a full floor of fattening a full floor of squirming
nightmare entrance vomit exit tongues cut out
each word a blow to scan QR code in mouths
a red carpet mocks a century of dead fish
it’s this simple death never left
I rise from a puddle of squashed human shapes under the stone stair
past a dark rusted Adam’s apple sink into lies
death’s back just like that
both hands empty never lived no poetry
not banned because breathing is never unbanned
days and months worth nothing only passed
hurried waving goodbye faces the flames of the shut furnace door
falsity of naming falsity of declaiming a substitute
spawns another substitute poison cried out by infants
a kind-hearted upbringing omits the word mistake
misfortunes as are askew as logic
no one is on the other side of violent death
death’s back just like that
death accepted to witness a conspiracy in favour by acclamation
is it enough? dark red slurry
the aesthetics of gouging out the word if grab
who knows who’s hand any addition is still zero
our perfect is must be like this
a lifetime stumbling to climb a cliff with no way back
tiny imagining of the everyday
the only one-time plunge choked off the echo
to arrive at everything
ASIMMETRIA DI MORTE[6]
Scritta nel 2022
così ritorna la morte
torna tra i morti torna tra i vivi
ancora sulla sanguinea livrea delle strade
il vento fatuo rivolta lontano anonimi corpi
quasi chiedesse come le ceneri possano sopraffare le ceneri
si cela un nulla dietro al nulla?
lerci vermigli bambù cresciuti dentro
un giardino dannato scrutano la loro dannazione
l’ottusa storia li sfiora appena
scava tutti gli agonizzanti affinché la morte possa tornare
così ritorna la morte
torna a pigiare il tempo recluso
l’obolo della vergogna che paralizza foglie cadute invisibili
gabbie metalliche declamano un quadrato eraso terso
ci fanno discernere il colmo della distruzione
spettri reincarnazioni solo fantasie
il dolore cesella le giunture con la scrittura del silenzio
e non mancano alla gracile somiglianza sospiri
venti autunnali sopra i nostri corpi in fila nell’attesa di esalare
colombe intonano il miracolo che satura l’aria di putida carne
così ritorna la morte
una dimora gremita di omuncoli ripugnante stantio e teste
è sempre un fondo colmo di concime un continuo contorcersi
soglia del terrore svincolo del rigetto lingue scontornate
ogni parola un soffio a esaminare il QR code sulle labbra
un red carpet che ignora un secolo di pesci morti
scontato la morte non si è mai congedata
mi sollevo da una pozza di spettri umani sotto la rampa rocciosa
oltre il rugginoso frutto di Adamo colare a picco nelle menzogne
così ritorna la morte
entrambe le mani vuote mai vita nessuna poesia
niente vietato perché il respiro non è mai proibito
giorni e mesi fluiscono senza lode
volti che si affrettano a salutare le vampe della soglia-fornace sigillata
falsità di nominare falsità nell’eleggere un sostituto
genera un’altra controfigura veleno ruggito da infanti
una buona educazione omette la parola errore
le sventure sono oblique come la logica
nessuno sta dall’altra sponda della morte rabbiosa
così ritorna la morte
morte accolta a testimoniare una congiura per il consenso
è abbastanza? cemento carminio
l’estetica di estrarre il se afferrare
chi sa chi sia la mano qualsiasi addizione fa ancora zero
il nostro sogno dev’essere tale
un’esistenza incagliata per scalare un dirupo senza ritorno
minima visione dell’ordinario
la sola unica caduta ha soppresso l’eco
per raggiungere ogni cosa
* * *
[1] Tr. Note: Daji, also known as Fu Hao, Lady Hao, or, posthumously, Mu Xin (died c. 1200 BC), was one of the many wives of King Wu Ding of the Shang dynasty: she served as an army general and high priestess.
[2] Tr. Note: The pavilion complex Lu Tai, also known as Deer Terrace, was set alight in 1046BC by King Zhou: the Shang dynasty ended with his death in the flames, consumed along with all his treasures.
[3] Daji, conosciuta anche come Fu Hao, Lady Hao, e in seguito come Mu Xin (morta intorno al 1200 a.C.), fu una delle tante mogli del re Wu Ding della dinastia Shang. Prestò servizio come generale dell’esercito e sacerdotessa.
[4] Il complesso di padiglioni Lu Tai, noto anche come Deer Terrace, fu dato alle fiamme dal re Zhou nel 1046 a.C.
Con la sua morte tra le fiamme finisce la dinastia Shang, consumata insieme a tutti i suoi tesori.
[5] This echoes and is intended to link back to Yang’s 1985 poem sequence In Symmetry With Death (See Lee, Mabel, tr. (2202) YI, Købnhavn, Los Angeles: Green Integer, p.91ff). He says it refers to the current situation in China, where people face death, but are worth nothing, and where nothing has changed for the better since his original poem was written. The poem was widely read on WeChat until the link was taken down by the Chinese government. (BH)
[6] Questo titolo riecheggia e vuole ricollegarsi alla serie di poesie di Yang del 1985 In Symmetry With Death. Dice di riferirsi alla situazione attuale in Cina, dove le persone affrontano la morte, ma non valgono nulla, e dove nulla è cambiato in meglio da quando aveva scritto la sua poesia originaria. La poesia è stata molto letta su WeChat fino a quando il collegamento non è stato rimosso dal governo cinese.
* * *
Yang Lian (Berna, 1955) poeta, prosatore, cofondatore e caporedattore di Survivors Poetry Magazine (Pechino, 1988). Ha pubblicato 14 raccolte poetiche, tra le quali YI, Where the Sea Stands Still, Concentric Circles, Note of a Blissful Ghost, Narrative Poem, Anniversary Snow, Venice Elegy e Origine. Sono comparse in traduzione italiana Dove si ferma il mare (2016), Elegia Veneziana (2019), Origine (2020). Candidato al Premio Nobel, le sue opere sono tradotte in più di 30 lingue.
Sarah Talita Silvestri (Palermo 1982) vive a Bra, in provincia di Cuneo. È laureata in Archeologia e Storia antica presso l’Università degli Studi di Torino, si occupa di numismatica antica e collabora con associazioni culturali e musei; è docente presso la Scuola Secondaria.
© Fotografia di Pieter van der Meer / Tineke de Lange