Teresa Murgida, inediti

Sbocciano dalla carne in gestazione
sementi miste fuori dalla conta.
Il cupo della fossa non domanda
né i drappi che avvolgono la nenia.
L’acqua irrora le vertebre smussate
fioriscono le ossa sotto terra.

***
La notte era dei cani e degli allocchi
la voce del fuoco portava profezia.
Scesi severi dalle icone, gli angeli
cantavano versi nella casa,
sulla testa del cardo genuflesso.
Nessuno sentiva il suono, il cielo
soltanto, fioriva neve dalle crepe.

***

Il volto di Dio è un teschio
così mi appare dal suo antro.
Dal ghigno schiuso fiata
l’unica agonia che muove
i venti e li ammonisce.
Disobbediente è il volo
della foglia che taglia l’aria.

 

Maria, Teresa Murgida (Catanzaro 1976) si afferma in diversi concorsi nazionali. La sua opera prima è il frutto del primo posto al concorso nazionale “metropoli in versi” ottobre2017, che le riconosce la pubblicazione del “filo quotidiano” (compact edizioni) con la prefazione di Michela Zanarella. La sua seconda raccolta edita da Ensemble, con prefazione di Mattia Tarantino, porta il titolo “la vertigine dell’ombra” A settembre 2017 si classifica prima al concorso di poesia estemporanea “città di Latina”. A dicembre 2017 le viene riconosciuto il premio speciale della giuria (l’aurora cultura) alla XV edizione del concorso nazionale di poesia città di Sant’Anastasia. Nel 2019 si classifica al primo posto al concorso con poesia e immagine indetto dall’Accademia Mondiale poesia, Verona. Suoi versi sono apparsi su Clandestino con nota di Davide Rondoni, Interno Poesia, Poetarum Silva, Inverso, Laboratori poesia, il visionario. Attualmente vive e lavora in Calabria dove gestisce un centro per la prima infanzia.