Cristiano Poletti (Treviglio, 1976) è autore della raccolta Porta a ognuno, L’arcolaio, 2012, e del saggio Trovandomi in inviti superflui in L’attesa e l’ignoto – L’opera multiforme di Dino Buzzati, a cura di Mauro Germani, L’arcolaio, 2012. Dal 2007 dirige il festival Trevigliopoesia . È redattore del lit-blog Poetarum Silva. Una selezione di inediti venne pubblicata in Atelier online nell'Ottobre 2015 (qui). Temporali sarà pubblicato nella collana Le Ali di Marcos y Marcos.
Jan Jacob Slauerhoff (1898-1936), poeta, romanziere, traduttore e medico di bordo, è uno dei massimi esponenti della letteratura olandese del Ventesimo secolo. Quinto di sei figli, nacque nella città frisone di Leeuwarden in una famiglia di mercanti protestanti. Soffrì fin da piccolo di gravi attacchi d'asma a cui poi si aggiunsero la malaria, la tubercolosi e la depressione. Iniziò a scrivere poesie all’epoca in cui era studente di medicina ad Amsterdam, ispirato dalla poetica di autori quali Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Corbière. La sua prima pubblicazione data del 1921, sulla rivista letteraria Het Getij. Nel 1923 pubblica la sua prima raccolta Archipel. In quello stesso anno termina i suoi studi e, di fronte alla difficoltà di praticare la sua professione nel suo Paese, decide d’imbarcarsi come medico di bordo al servizio della compagnia di navigazione delle Indie orientali olandesi. Il suo mestiere di medico lo condurrà a viaggiare in Asia, America Latina e Africa. Nel 1930 si sposa con la danzatrice olandese Darja Collin dalla quale avrà un figlio, morto alla nascita a Merano; la coppia divorzierà nel 1935, un anno prima della morte del poeta in una casa di cura nella cittadina olandese di Hilversum. Molti dei suoi lavori furono pubblicati mentre era ancora in vita: dieci volumi di poesie, tre romanzi en un testo teatrale, e altri postumi. La sua opera è tuttora pubblicata in Olanda ed è stata tradotta in inglese, tedesco, frisone, francese, italiano e portoghese. In Italia si conoscono di lui due romanzi: La Rivolta di Guadalajara e Schiuma e Cenere.
Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.
Mazen Maarouf è scrittore, poeta, giornalista e traduttore. Nato a Beirut in una famiglia di profughi palestinesi, vive ora tra Beirut e Reykjavik, dove è stato accolto nel 2011 dalla rete ICORN, International Cities of Refuge (http://www.icorn.org/writer/mazen-maarouf). Laureato in chimica all’Università Libanese di Beirut, ha lavorato come insegnante di chimica e fisica prima di dedicarsi esclusivamente al giornalismo e alla letteratura. Ha pubblicato tre raccolte poetiche: “Al-k?m?r? l? taltaqit al-‘as?f?r” (“I passeri non vengono in fotografia”, Al-Anwar, 2004; seconda edizione Al-Jamal, 2010), “Ka’anna huznun? khubz” (“Come se il nostro dolore fosse pane”, Al-Farabi, 2000), e “Mal?k ‘al? hibl ghas?l” (“Un angelo sul filo del bucato”, Riyad al-Rayyis, 2012), tradotta in francese e islandese. Alcune delle sue poesie sono state tradotte in francese, tedesco, svedese, cinese, spagnolo, islandese, urdo, maltese, malay e inglese. La sua prima raccolta di racconti, “Nuk?t li-l’musallahin” (“Battute per uomini in armi”, Riyad al-Rayyis, 2015), è stata premiata in Kuwait. Maarouf traduce in arabo la narrativa e la poesia islandese, impegnandosi per promuovere questa letteratura poco conosciuta.
Adalber Salas Hernandez. Caracas, 1987. Poeta, saggista, traduttore. Autore dei libri di poesie: La sabbia, il vetro (Equinoccio, 2008), Straniero (bid&co. editor, 2010), Suture (bid&co. editor, 2012), Ereditaare la terra (Común Presencia, 2013), Salvacondotto (Vincitore del XXXVI Premio de Poesía Arcipreste de Hita, Pre-textos, 2015), Fiume in bianco (Sudaquia, 2016) y minimi (Amargord, 2016). Ha pubblicato inoltre Insonni. Saggio sulla poesia venezuelana (bid&co. editor, 2013). È coautore del libro I giorni passano e le forme ritornano. Tra le diverse traduzioni L’uomo atlantico, Agatha, Savannah Bay, Il dolore ed È tutto di Marguerite Duras; Artaudlogía, selezione di testi di Antonin Artaud; Lingua perduta, antologia poetica di Charles Wright. Insieme ad Alejandro Sebastiani Verlezza ha publicato le antologie Poeti venezuelani contemporanei. Trame incrociate, destini comuni e Destini portatili. Poesia venezuelana recente. Frequenta un dottorato presso la New York University.
Imtiaz Dharker nasce nel 1954 a Lahore (Pakistan). E' poeta, artista e regista di documentari. All'età di un anno è trasferita dal Pakistan a Glasgow dove frequenterà L'università cui seguirà un nuovo trasferimento a Bombay (India), dove tutt'ora vive e alternando lunghi e frequenti soggiorni a Londra. E' da questa vita di transizione che emergono i principali temi della sua scrittura: infanzia, esilio. nomadismo, i luoghi natii come anche le differenze religiose. Numerose le pubblicazioni di poesia, tra le quali si ricordano Purdah (Oxford University Press, 1989) e le seguenti -tutte edite da Bloodaxe- Postcards from God (1997), I speak for the devil (2001), The terrorist at my table (2006), Leaving Fingerprints (2009), Over the Moon (2014). Numerosi i premi e riconoscimenti alla sua opera, sia documentaristica (un centinaio i film realizzati, ricevendo inoltre il Premio Silver Lotus nel 1980) che letteraria (del 2014 la Queen’s gold medal for poetry). E' universalmente riconosciuta tra le più influenti poete in lingua inglese.
Stefano Simoncelli (Cesenatico, 1950). È stato redattore e ideatore con Ferruccio Benzoni e Walter Valeri di "Sul Porto", una rivista di letteratura e politica che catturò negli anni Settanta l'attenzione e la collaborazione di poeti come Pasolini, Bertolucci, Caproni, Sereni, Fortini, Raboni e Giudici. Dal 2008 dirige a Cesenatico con Walter Valeri la rassegna internazionale di poesia "Il porto dei poeti". Tra le raccolte poetiche, ricordiamo: Via dei Platani (Milano, Guanda, 1981 – Premio Internazionale Mondello Opera Prima), Poesie d'avventura (Roma, Gremese, 1989), Giocavo all'ala (Ancona, peQuod, 2004 - Premio Gozzano), La rissa degli angeli (1986-1996) (Ibid., 2006), Terza copia del gelo (Ancona, Italic PeQuod, 2012) e le plaquettes: Stazione remota (Milano, Quaderni di Orfeo, 2008), Le visite di nessuno (Milano, Il ragazzo innocuo, 2008) e Ho ripreso a fumare (Due Lire). Le ultime raccolte pubblicate sono Hotel degli introvabili (Ancona, Italic PeQuod, 2014) e Prove del diluvio (Ibid., 2017).
Alice Oswald è Professor of Poetry all’Università di Oxford, prima donna eletta a questa prestigiosa cattedra. Per la sua produzione...