Leonardo Tonini – Inediti

Leonardo Tonini è nato a Castiglione delle Stiviere nel 1974. Poeta, editore e operatore culturale, ha scritto di Ungaretti, Deleuze, Pinter, Spinoza, Sloterdijk e altri. È co-fondatore del Movimento Sannixista. Nel 2015 ha vinto il Premio Virgilio Masciadri (Aarau, CH) per la promozione culturale. Nel 2018 per la Heinrich-Böll-Stiftung è stato ospite nella casa dell’autore ad Achill Island, in Irlanda. Nel 2019 una sua poesia musicata dal Maestro Stefano Ghisleri è andata in scena a Stoccolma durante la XIX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Ha pubblicato in Italia e in Svizzera (alla chiara fonte) dove da anni è ospite fisso del Seetaler Poesiesommer Festival. La Silloge “Siriana” è stata tradotta in arabo e pubblicata su The New Arab, e in tedesco su Orte. Cura una rubrica di critica letteraria per la rivista Avamposto. I morti dell’Astore è il nome della località dove vive.

 

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CONSOLAZIONE

 

Mi consola il silenzio di stradine
polverose che vanno alla campagna.
Scendono ad una piccola torbiera.
Tra le alte tife e i cannicci che quasi
ricoprono l’intero specchio d’acqua
vi abita un grande numero di uccelli.
Dei loro canti è fatto il mio silenzio.

 

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IL QUIETO BOSCO

 

Porta al quieto bosco un camminamento
di animali tra i campi, nell’erba alta
poco più di una traccia. È la ghiandaia

l’aspro suono che senti. Tu non temere
osserva, ascolta, e più di tutto annusa
è un odore di foglie il vino della vita.

 

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QUANDO MORIRÒ

 

Mettimi, amico, nella nuda terra
avvolto in un lenzuolo e senza bara
ai margini della strada che io veda
sopra l’erbosa soglia le ragazze
al loro amore tenere la mano.

 

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SETTEMBRE

 

Sferza il vento la casa avita, a raffiche
scende dal Garda, sbattono finestre
e porte, si rovescia il secchio azzurro,
volano per il portico le prime
foglie secche, s’appresta il temporale
sulle gramigne bruciate dal sole;
si odono i primi tuoni, ma non piove:
è solo strepito.

 

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DI PRIMA MATTINA

 

Oggi, di prima mattina, nell’erba
piedi scalzi, un vento sottile e fresco
dal lago. In lontananza i nostri azzurri
monti come emersi da un basso strato
di nembi segnavano l’orizzonte.
Ho avuto molte vite, un solo sogno.