Davide Cortese – Inediti

Davide Cortese (Genova, 1994) è incluso nell’antologia Planetaria. 27 poeti del mondo nati dopo il 1985, a cura di M. Dagnino-A. Pellegatta, Taut, Milano 2020. Sue poesie apparse su: «La Repubblica – Bottega di poesia» a cura di Maurizio Cucchi; «Inverso – Giornale di poesia». Altre sono state accolte nell’antologia Mitologia del rio (Vol.II) su «LiberoAmerica» a cura di Emilio Martinez Panana. È stato finalista al Premio Cetonaverde Poesia 2023 – sez. Certame. Ha pubblicato la monografia Fuori dalla libertà. Bas Jan Ader e i rituali dell’abbandono, Edb, Milano 2017 (prefazione di Paolo De Lucia; disegni di Massimo Dagnino); e un catalogo di disegni Natura intermittente, Edb, Milano 2018 (Prefazione di Massimo Dagnino). È autore di recensioni a libri di poesia su riviste cartacee e online («Nuovi argomenti», «L’immaginazione», «Rainews Poesia», «Golden Blog», «Trasversale», «Anthos») e di interventi in volume sul disegno.

 

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La curva troppo stretta e in salita
indica il passaggio di binari
lasciati al tempo: la pioggia, si dice,
sempre ostinata, qualche frana
pronta a scoprire che l’asfalto li trattenga.
Ora gli alberi sono il brusio
revocato al convoglio, il pettegolezzo
nell’insieme vegetale. Vento:
ciò che porta è una sola reazione,
una scossa, tra le foglie, strabilia la coincidenza –
persona, immagine, voce – della volta
con se stessa e non resta che credere da sotto,
dall’ombra collettiva.

 

 

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Un uomo dai molti meridiani è un uomo pigro.
Sdraiato davanti a un muro
cifra pensieri dalla stagione. Il tempo
si avvita in porzioni (è il caldo che preme)
ma è come se fosse sotto
l’effetto di un compito ancora.
La vicinanza con la testa,
un disturbo infrequente, tenuto a bada da un trucco
oppure
lo spaventapasseri:

continua a oscillare, beffardo quanto la galleria.