da Atelier 83
“La necessità di una comunità recettiva”
Alessandro Anil Biswas – Milioni di intimi estranei
Se mai ci fosse ancora bisogno di una testimonianza sulla vitalità poetica delle giovani generazioni, si leggano i versi di questo autore nato nel 1990, il quale nell’attuale panorama nazionale rappresenta l’esempio di un’arte capace di superare i limiti della tradizione europea. Nell’attitudine immaginifica con la quale ritrae l’esistenza non si possono non riconoscere come maestri Rabindranath Tagore e Mario Luzi, due grandi testimoni della cultura orientale e occidentale. Il giovane poeta dalla formazione indiana riprende il concetto di una natura vivente, che permea l’interno universo, e la ricerca di un’armonia in cui i contrasti trovano soluzione in vertiginose aperture cosmiche […]
Giuliano Ladolfi
Ti hanno condotto i tuoi passi in un luogo aperto,
sul bordo di una strada, hai respirato, oltre il vuoto
di una corsa, l’erba, il richiamo, l’antica scorza di un albero…
Hai lasciato che l’ombra entrasse a gocce
fino all’ultimo sangue, la strana gioia dei margini ti ha seguito
lungo una pendenza… hai atteso, la maturazione lenta del frutto
per immolare il cielo al silenzio, tu… che hai amato
la mancanza e la pienezza nella distruzione
fino al tendersi dell’arco in un limite preciso, il corpo flesso
nell’estremo controllo, il grande occhio che mira…
L’edera e l’oblio
Esco dalla tua soglia, dal condominio del tuo corpo,
che tu possa nella memoria… in un torrente di ore chinate
e l’intimo chiaroscuro di questa sera, ripercorrere
dall’ultimo seme, la tragedia prima, dove la tua statua
si frantuma e oltre non vanno i passi, stretti
nel cerchio di una voce… indossata, vestita a festa
per tutto ciò che hai perso e né mai avuto, si innalza,
lentamente va a passo d’uomo, più in là degli anni, l’edera
si estende, alza le radici sopra il volto di una storia, da te iniziata,
a te segreta, su un’assenza precedente, in un ritmo
tuo, personale… dimmi, dove si sta aprendo
il fiore che dal tuo sangue nacque, senza che tu sappia
di come va compiendosi, del lento ritorno
possibile ancora, hai un corpo da restituire, all’alba,
al di qua di una lenta maturazione non del tutto finita,
la divisione in atto delle cose: tutto ciò che hai amato
in piccole pietre che il dolore ha reso più tue.
Tiene la sera uno sguardo sulla strada.
Un polipaio d’uomini si alza sul marmo
dei troppi commerci, vite penetrate e restituite
sotto la grande ala del dio mercato e ricorda stranamente
la copertina del Leviathan di Hobbes. «Il nostro amore
è un oltraggio sai, alla tua bellezza» dico alla donna
solennemente che un po’ distratta sì,
ma fedele mi cammina accanto e giusto per capire
se veramente ha compreso o almeno sentito,
la fisso un po’ mentre un’altra angoscia si cala
sull’asfalto in piccole dosi, sul flusso magmatico
degli innumerevoli, «forse tu non sai» le dico
stringendole il braccio da farle male, «è difficile,
difficile amarti… con tutto questo dolore mediatico intorno…»
e penso al seguito quando m’interrompe questa massa informe
di presente e ricordi, di uomini a milioni su milioni, di intimi
estranei, i blocchi di cemento che scendono nel fiume
come niente sai, come niente… «Tutto questo
qualcosa di mio, di tuo anche… » le ripeto
e non so dove si possa ora adagiare, sembra immenso
ma a volte è poca cosa, quasi niente: una madre
che inghiotte e partorisce continuamente.
«Non startene lì, fermo… di cosa ti preoccupi te?
Vieni, entriamo, qui… non vuoi tu,
non vuoi eh? Cosa fai lì
fermo, immobile tu… a guardare e guardare…»
[…]
Alessandro Anil Biswas, nato nel 1990, ha vissuto in India fino a sedici anni, a Santiniketan, frequentando la scuola del poeta R. Tagore. Si è laureato in Filosofia in Inghilterra. Vive in Italia dall’ottobre del 2013. È stato premiato e segnalato da Poesiafestival, Premio Rimini per la poesia giovane, e dalla Casa della Poesia di Como. Sue poesie sono apparse su «Atelier online» e in alcune riviste inglesi e bengalesi del settore. È stato presentato da Rosita Copioli a Parco Poesia 2016, nella sezione Lettera a un giovane poeta. Un suo testo teatrale è stato rappresentato a Canterbury, Inghilterra, nell’evento New Dramatists in Progress. Ha scritto e diretto To Celebrate the Human Glory, Birla Academy of Arts and Culture, Kolkata.
Fotografia di proprietà dell’autore
La silloge inedita è leggibile per intero sul nr. 83 di Atelier
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