La Puglia custodisce un tesoro di voci vivissime, poeti adornati da uliveti e maree folgorate dalla calce stesa sulla lucente...
Già tanto è stato scritto su Costellazione parallela, antologia fucsia in cui Isabella Leardini racchiude sedici poetesse del Novecento italiano,...
Vittorino Curci Poesie (2020-1997) prefazione di Milo De Angelis Edizioni La vita felice, pp. 164, 16 euro. Di Gisella...
Giuliano Ladolfi Attestato Ladolfi, Borgomanero, 2015 Nella raccolta di poesie Attestato irrompono frequentemente parole che appartengono alla concretezza dell’attualità e...
Alfredo Panetta Ponti sdarrupatu Il crollo del ponte Passigli, 2021 . L’ultima silloge di Alfredo Panetta si apre con una...
Endecasillabo sovrano, padrone della silloge. Poesia che invita al canto salmodiato, ad essere accolta come suono. C’è tempo per...
A volte il mondo dei morti si mescola con quello dei vivi. The Others, Alejandro Amenábar, 2001 ...
Doris Emilia Bragagnini
“CLAUSTROFONIA - sfarfallii - armati - sottoluce”
(Ladolfi Editore 2018)
“CLAUSTROFONIA - sfarfallii - armati - sottoluce”
(Ladolfi Editore 2018)
Lettura di Annamaria Ferramosca
Da tutte le pagine ho sentito emergere un dolore lontano e pure ricorrente, un profondissimo male del vivere che investe sguardo e ascolto, e si restituisce all’esterno versando amarezza e ironia sul senso del tutto.
In apertura vi è infatti un muro, e di contro la triade lessicale sfarfallii - armati- sottoluce. Dunque si evocano subito moti di risposta (della psiche e della poesia) ad ogni contrafforte eretto della disumanità. Sono moti leggeri, ma pronti a vorticare perfino con armi, e angoli d’ombra, come riflessi dello sperdimento, ma anche del sogno.
Ma subito si apre un universo di immagini concitate dalla realtà e da un’interiorità squassata, e insieme dalla natura e dall’arte (Merisi, Tchaikovski), a dire che si sta scivolando in altre atmosfere, su infiniti altri codici da decrittare. Sono voci di pleniluni, o di piccoli animali come tartarughe e farfalle, che tracciano un cammino mai ovvio, mai prevedibile. E seguendo questo affabulare dal lessico insolito, fascinoso, spiazzante e visionario, si comprende una fiera volontà sottesa di combattere ogni ordine, ogni banalità e le tante derive insipienti e nauseabonde dell’oggi.
E spengo la luce e poi dormo. “Il corpo di mio fratello era morto, l’immortalità era morta con lui”...
Cesare Viviani, La poesia è finita. Diamoci pace. A meno che…(il melangolo, 2018) LA POESIA E’ VERAMENTE FINITA? di Giuliano...