Marina Skalova nasce a Mosca nel 1988. Cresce in France e Germania. A segutio di un master in letteratura e filosofia ottenuto tra Parigi e Berlino, lavora come giornalista. Si trasferisce in Svizzera nel 2013 e riprende gli studi indirizzandosi verso scrittura e traduzione prsso L'alta Scuola delle Arti di Berna. Gli viene conferito nel 2016 il Prix de Poésie de la Vocation per la raccolta Atemnot (souffle court) che viene pubblicata da Cheyne. Suo testi compaiono inoltre in diverse riviste in Francia e Svizzera. In Germania, suoi testi sono iinoltre nclusi nell'antologia Lyrik von Jetzt III e poi adattati per SWR2 per l'emissione in radio. A sua cura sono atelier di scrittura, in particolar emodo indirizzati ai rifugiati e richiedenti l'asilo. In cooperazione con la fotografa Nadège Abadine crea il porgetto Silences teso ad interrogare la migrazione attraverso la lingua e l'immagine. Dal 2015 al 2017 è stata la responsabile della versione francofona della rivista Viceversa Littérature. Lavora infine come traduttrice dal tedesco e dal russo e per il suo lavoro di traduzione gli viene conferita la borsa letteraria Elmar-Tophoven. Attualmente è auteure en résidence presso il théâtre POCHE/GVE di Ginevra. Nel 2017 viene pubblicato Amarres (Lausanne, L'Âge d'Homme)
Luisa Fernanda Trujillo Amaya (Bogotà, 1960) è poeta e docente universitaria. Insegna Creazione Letteraria all’Università Centrale di Bogotá. Ha scritto tre libri di poesia: De soslayo, prendada, pubblicato dalla “Fundación Palabra a Tiempo” nel 2010; Trazo en sesgo la noche, uscito nella Collana “Un libro por centavos” dell’Università Externado de Colombia nel 2012 e En tierra, el pájaro olvida cantar (tradotto in italiano da Emilio Coco, con il titolo A terra, l’uccello dimentica di cantare, Raffaelli Editore, Rimini, 2016). Poeta invitata al Festival Internazionale di Poesia di Bogotá nel 2013 e al Festival Internazionale di Poesia PoeMaRío Barranquilla, nel 2014 e nel 2015. Sue poesie sono state tradotte in inglese, francese e italiano e sono apparse in riviste e magazine in Colombia, Messico, Spagna, Italia e Bolivia. Figura in antologie pubblicate in Spagna, Italia e Colombia.
Antonio Merola, classe 1994, è laureato in Lettere Moderne all’Università La Sapienza di Roma. Sue poesie inedite sono apparse su Poetarum Silva ed Euterpe. Collabora periodicamente con Altri Animali, (Racconti Edizioni). È cofondatore della rivista on line YAWP, per la quale ha curato inoltre la raccolta poetica L’urlo barbarico.
Mary Barbara Tolusso è nata a Pordenone e vive tra Trieste e Milano, dove lavora come giornalista. Ha pubblicato le raccolte di poesia L’inverso ritrovato (LietoColle, 2003), Il freddo e il crudele (Stampa, 2012) e il romanzo L’Imbalsamatrice (Gaffi, 2010). Nel 2013 ha curato il volume dedicato a Trieste della collana Grandi scrittori del Nordest. Alcune sezioni delle sue raccolte poetiche sono state inserite in «Nuovi Argomenti» (2004), «Almanacco dello Specchio» (2008) e nell’antologia Velocità della visione. Poeti dopo il Duemila (Fondazione Mondadori, 2017), alcuni racconti in antologiche (Bompiani, 2015). Ha vinto il Premio Pasolini (2004) e il Premio Fogazzaro (2012). Dal 2004 si occupa di poesia under 35, come scout per alcuni premi e collane. Ha tradotto Giacomino da Verona per il volume Visioni dell’aldilà prima di Dante (Mondadori, 2017).
Igor’ Kas’ko è un poeta e letterato cresciuto a cavallo tra le ex repubbliche sovietiche. È nato nel 1972 a Dubno, antica città nell’Ucraina sovietica. Ha frequentato scuole ucraine dove si approfondiva la lingua e la letteratura russa. Si è iscritto all’Istituto militare di Daugavpils (Lettonia) e poi, dopo il crollo dell’URSS, si è diplomato in un istituto in Russia. Ha quindi servito nell’esercito ucraino. Attualmente vive e lavora a Stavropol’ (Russia meridionale). Si occupa di letteratura contemporanea. Organizza slam poetici a Stavropol’. Pur ritenendosi bilingue (russo e ucraino), scrive versi prevalentemente in russo. Sue poesie sono apparse in riviste e almanacchi: “Južnaja zvezda”, “Sijanie”, “Moj dnevnik”, “Protuberancy”, “Novaja volna”, “Ojkumena”, “Mamina kniga”.
lettura di Maurizio Mattiuzza
È vero, scorriamo, anche noi . Come attimi e anni o un’acqua viva che scende a cercarsi una foce scivoliamo via. Con le nostre radici che non reggono, le scarpe mai bastate, andiamo, passiamo. Scorriamo negli sguardi, nei ricordi di chi c’era o avremmo voluto ci fosse. Assimilati ai tratti di un paesaggio intravisto da un treno ci stacchiamo, diveniamo un frammento tutte le volte che questo verbo cambia accezione e ci fa oggetto dello sguardo altrui.
Mitgefühl. Forse è questa la parola femmina che Cristina Micelli ci nasconde e svela dentro a queste sue poesie. Lo si intuisce dal titolo, dall’occhio con cui è scritto. Un occhio che ha scelto una nuova e diversa velocità, perché per veder scorrere un altro a noi non resta che andare di fretta o star fermi a guardare.
Alessandra Paganardi è nata nel 1963 a Milano. Attualmente è presente nella redazione della rivista letteraria internazionale “Gradiva”, nella giuria del premio omonimo e in quella del premio “Gozzano”. Ha tradotto autori anglofoni e francofoni fra cui: Carnevali, Breton, Barnes, Braque e Stevens. Ultime raccolte di poesie: La pazienza dell’inverno, Puntoacapo 2013 (premio Operauno), Tempo reale, Joker 2008 (premio San Domenichino 2009); Ospite che verrai, Joker 2005, (ristampa 2007). Plaquette: Frontiere apparenti, Puntoacapo 2009; Vedute, Ibiskos Ulivieri, 2008; Binario provvisorio, Seregno 2006; Potevamo dire l’assenza, Crimeni, 2005. È autrice di Saggi critici, aforismi e narrativa. Ha vinto i seguenti Primi Premi per la poesia: “Europa in versi” (2016); “Alda Merini” (2013), “Astrolabio” (2009), “San Domenichino” (2007 e 2009), “G. Gozzano” (2007), “D’Annunzio e la Versilia” (2007), “Dialogo” (2003). E' in uscita per Puntoacapo Editrice la raccolta intitolata La regola dell'orizzonte.