Traduzione a cura di Mario Caramitti
Il tracollo del tempo, la patria come caos:
Lettura a cura di Paola Ferretti
Un autore russo tra i più apprezzati in patria e in Occidente – dove tuttora risiede, dopo essere emigrato nel 1975 - arriva in traduzione in Italia con un romanzo “fantastorico” che, dato alle stampe nel 1985, si legge oggi come un classico del postmodernismo: Palisandrija. Di Saša Sokolov, classe 1943, era già stato tradotto in anni recenti La scuola degli sciocchi, un'opera che risale all'anno dell'emigrazione. Se in quel primo romanzo non si aveva un vero intreccio, ma “un reticolato di intrecci convergenti e divergenti” - come scrive in altra sede Mario Caramitti, traduttore e curatore del volume uscito nel marzo 2019 presso l'editore romano Atmosphere Libri - qui le storie si sfilacciano in infilate di vignette, sovraffollate di un ingorgo di personaggi-fantocci tra cui spiccano per rilievo e colore i protagonisti della politica sovietica, dalla Rivoluzione fino ai primi anni '80 del secolo scorso.