Riccardo Delfino, inediti

L’io sancisce la lacuna. Ci fa voraginare.
Prima del nome eravamo sani.

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Siamo il prosaico dolore
del linguaggio: una parola
che fallisce a farsi cosa.

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Questo nostro finire
insorge dall’implicito
sepolcro dell’io.
Maceriamo nella soglia
di un Dio orfano di Dio.

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Interno

C’è una finestra spaccata un ragazzo
dagli occhi azzurro fine
c’è il nemico c’è un rosario spezzato
c’è lo sporco del camino sulle guance
c’è il mio disarmo c’è lo spazio bagnato
tra i fori del corpo e quelli del marmo,
c’è la rossezza mattutina, non c’è l’alba,
c’è il mio interno che sconfina…

***

Paternità

Estasi piegata un orgasmo
mai stato mi rifugiava
un amore mai amato mi faceva
profugo dove padre è la terra
incendiata una faccia stantia
che cela il niente esautorato
di un cognome. E così il seme tradisce
la sua vita nulla di fatto.

Riccardo Delfino nasce a Roma il 28 settembre 2000. Inizia a scrivere dai suoi undici anni. Nel 2012 vince il secondo posto al concorso “Leoni di ferro” e il primo premio al concorso Città di Casoria “Le parole dell’anima”. Studia filosofia all’università “La Sapienza” di Roma. Il sorriso adolescente dei morti (RP Libri) è la sua opera prima in versi.