A Roma in novembre
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1.
Luccichii sull’impalcatura:
s’abbaglia il Colosseo nel novembre
pallido, il sole balugina.
Un po’ si arresta la consueta rancura.
Gli amici mi accompagnano
in via degli Annibaldi
blandendo la mia petulante molestia
piacevole. Giunti alla balconata,
disattenti mi attendono.
Per affacciarsi non c’è che un minuto,
frazione che sottraggo all’evento.
.
Ed ecco sono lì a interrogarmi
su quando mai più di adesso
potrei apprezzare davvero il portento,
in questa visione impedita,
con il marmo coperto
quasi interamente dal ferro.
Eccomi lì, quasi a fatica a spiare
impudicamente il teatro acciaccato
nella sua reale sembianza
di vecchio.
.
2.
L’apnea di un flash. Poi rivolgo
il passo agli amici pazienti. Torniamo
a Ingegneria in via Eudossiana,
con in mano il goliardo
per l’attesa proclamazione di Andrea.
Oggi la tua eleganza inconsueta
è piacevole, amico: come questa mattina
che ci riunisce e rallegra,
come la tua laurea che porge una boa
a questa nostra stagione rollante,
raminga, senza prebenda.
.
Grazie a te ora c’è ancora uno spazio
per i festeggiamenti a distrarre
le alterne partenze.
Ma io, lo giuro, tornerò presto
per rivedere il Colosseo senza bende:
sarà il maestro guarito di un tempo.
Scambierò con lui qualche verso in latino,
ricordando questo diaccio novembre.
Gli chiederò il destino che attende.
(2013)
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Umberto Brunetti (Foggia 1989) è dottore di ricerca in italianistica presso l’Università di Macerata e insegna italiano e latino al Liceo Scientifico di Pesaro. A Urbino è stato fondatore dell’associazione culturale La Resistenza della Poesia nel 2010 e del Centro Teatrale Universitario Cesare Questa nel 2016. Insieme ad Antonio Pane ha curato il volume Iridescenze (Aragno 2020), che raccoglie tutte le recensioni e le note di argomento letterario scritte da Angelo Maria Ripellino. Per Artemide edizioni è in corso di pubblicazione il suo commento alla raccolta poetica di Ripellino Lo splendido violino verde. È autore di un poemetto in terzine intitolato Urbineide (Raffaelli editore 2017).