Achille Pignatelli nasce a Napoli nell’aprile del 1988. Poeta, filosofo e scrittore e attivista dello Scugnizzo Liberato e del Collettivo Nadir. Nel giugno 2019 pubblica I ritorni (Homo Scrivens) (menzione della critica al Premio L’Iguana e II posto al concorso Talenti Vesuviani) con prefazione di Silvio Perrella. Lo stesso mese partecipa a SE, la IV edizione della sezione letteraria del Napoli Teatro Festival. Nell’ottobre del 2021 pubblica L’ospite di sé stesso (II posto al Premio L’Iguana), raccolta poetica che chiude il Ciclo della stella a otto punte. Per la casa editrice Homo Scrivens cura la rubrica online Anteprima Poetica e dirige la collana InPoesia. Fino al dicembre 2022 è stato direttore artistico e caporedattore della rivista letteraria Mosse di Seppia. Le sue poesie sono state pubblicate su Poeti e Poesia e La Repubblica Napoli.
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LEUCOSIA
È la natura delle cose
a farci pietre sbiadite
e sentiero in cui ritrovarsi.
Così si conclude la nostra
eterna giornata di sole
che tamburella il corpo stanco
pronto a farsi silenzio.
Nel perimetro dell’assenza
un po’ aspra e frastagliata
c’è sempre qualcosa che sboccia
qualcosa che lento riemerge.
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RAMI SECCHI
Queste stanze sono sentenze
dell’assenza.
Abito questa
tentacolarità ossuta
sempre tesa ad afferrare
qualcosa che
se n’è andato
come il ragno e la sua tela
entrambi in bilico
sul vuoto.
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PRIMA DI ABITARE IL RICORDO
C’è una certa somiglianza
tra le cose che abitano il mondo
tutte tese a restare in piedi
ingenue
ignare e tenaci
nel tentare di opporsi al crollo.
Ma è questo il fine
il compromesso
per restare un po’ nel reale
prima di abitare il ricordo
e lasciarsi cullare dal sogno.
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LA FORESTA FOSSILE
Il mio cuore è una foresta
dove la vita si è impressa
come fosse pilastro di pietra.
Ci cammino quotidianamente
e parlo ai fossili
al tempo
ai momenti vissuti insieme
e loro sono lì
rispondono
come non fossero mai andati
altrove
come l’eco e il vento
che tornano nello stesso punto.