Lorenzo Sartini nasce a Fano nel 2002. Studia al Liceo Scientifico E. Medi di Senigallia dove nel 2019 partecipa come co-autore alla pubblicazione di Tetra Natura, raccolta di poesie e fotografie, per Ventura Edizioni. Un suo inedito è apparso su Robinson nell’aprile 2021. È studente di Filosofia presso l’Università di Bologna.
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Non conosce altro tempo
che non sia quello presente
la mia voce dal vento venuta
forse non conosce quasi niente,
sbaglia dicendo parole d’amore
eppure se tace o se trema si pente.
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Vorrei usassi parole nuove
con me ogni volta che chiudo
ogni porta solo perché tu ne apra una.
Solo che tu ne apra una, vorrei
vederti negli occhi stanchi il sentiero,
l’indagine ideale dei significati:
sentirti aprire con una mano sola
e tremante la porta reale che ora
e sempre separa due simili tristezze,
e nell’altra mano ancora nascosta
vorrei vederti stringere una parola nuova
che quasi non mi mostri, ma è già abbastanza.
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Vorrei osservarti dormire,
chiuso nel circolo del tuo ronfare
comodo, nella pura conservazione.
E benedire di te la sola presenza
mentre suona il vinile della sera
e una musica planetaria accende
la luce che tutta tu meriti:
minima briciola terrestre e sospesa
fra le braccia di una luna piena
non sei niente, forse solo pietra
che leggera l’addome solleva
tradendo un sospiro canino
e le mie mani esili ogni filo
dal fondo del letto trascinano
e tutti i fili tesi sono la coperta
che ti scalda non perché tu lo chieda,
più per la mia puerile pretesa
di performare una romantica difesa.
Tutto il mio amore che riposa
tutto il mio amore in potenza
sotto la nebbia d’una luna nuova,
ora che nulla vede e nulla pensa
ma sogna e la mia veglia è la sua dimora.