PRODIGIO
Prodigio del tutto, nato dal nulla
il giglio profumato spunta dalla sterile sabbia.
Sospinta da un segreto impulso
una coppia di colombi migratori
dal tetto s’invola verso il cielo:
soavi animali rivestiti d’intelligente grazia.
O Signore,
dammi la pienezza dell’anima,
prestami la voce profonda per esprimere
la sconvolgente bellezza dell’Universo Tuo!
Soffia la vita, orienta il mio inno:
che diffonda anch’esso l’invito all’eterno,
come l’impronta sacra
della Tua multiforme natura.
Il sole calante sul mare
ne traccia ancora la via regale,
mentre le piccole, umane lampare
scivolano verso l’infinito.
GLORIA
[In morte di Louis-Philippe, suo quarto figlio, a poco più di un anno di età]
O morte,
sei piombata su di lui
come un rapace:
era senza difesa,
io, sua madre, lontano…
Quando il dolore penetra l’uomo,
lo consuma.
Certi lutti afferrano l’anima
E lungamente il corpo ne risente…
Ormai, chi ero? Non lo sapevo più!
Muta, senza lacrime, di giorno,
nella notte diventavo lupa urlante.
Dappertutto, senza capire,
cercavo il mio piccolo:
Paesaggio di ceneri dove vivere
era soffocare.
Dio,
allora, pose sul piccolo volto freddo
la Sua Speranza:
«non è morto, dorme solo».
Mi si riaprirono gli occhi.
Sconvolto, tutto il mio essere
– sentimenti, ragione, sensi –
si risollevò!
Lo accompagnava nella sua ascesa
Questa musica profonda
Che non mi lascia più:
È canto di gloria a Te, o mio Dio.
CHICCOLINO
[Tenendo in braccio il suo quinto figlio, Domenico Benedetto, detto “Chicco”]
Piccolo bambino mio,
tu scopri il mondo
inquietante, sconvolgente,
nuovo
nel calore delle mie braccia.
Chiccolino!
Mio chicco di grano,
mia polvere d’oro.
Tu prolunghi il mio corpo.
Io ti stringo a me,
tu sbadigli…
e sospiri di benessere.
La lupa allatta i suoi piccoli
Coricata per terra, la testa pendente,
gli occhi socchiusi
e la giumenta li fissa lontano…
Io, chinata verso di te,
piccolo d’uomo,
ti contemplo, meravigliata;
mentre bevi la forza,
i tuoi occhi sommersi nei miei,
con avidità ti nutri d’Amore.
Più tardi, non lo sai,
dietro il viso dello sconosciuto, dell’amico,
della donna che amerai,
ombra discreta e serena,
sarò lì
senza che tu mi riconosca.