Insetti delle Madonie
o forse siamo noi insetti
che vivono in un luogo quasi desertico
lontano e freddo
con livree da antichi, medioevali
o forse siamo noi al riparo dall’umanità che ci calpesta
o forse siamo noi con le antenne marroni e corpi nerastri
a solcare resti di erbe, rocce e sassi
a ricamminare percorsi rituali
del tutto uguali a quelli dei nemici di sempre
come quelli dei nostri prozii o dei pronipoti
forse siamo noi a vivere perché così ci è capitato
e dopo non ci sarà capitato più
a fare ciò che da sempre sappiamo
a morire come sempre, come è sempre stato
o forse siamo noi a vivere tra noi
nei nostri mondi relativi, dove ogni angolo
ci è noto e ogni comportamento dovuto
ma più spesso risaputo
o forse siamo noi, nascosti la maggior parte del tempo
sotto terra, sotto un sasso, dentro il secco
di un legno, a non venire mai troppo allo scoperto
per non giocarci l’anima come fossimo a tressette
o forse siamo noi che ci ergiamo verso l’alto
di quel poco che basti a non strisciare
siamo noi gli insetti e tutti gli altri
ci osservano coi grandi cervelli
o forse non grazie a noi per adesso
la guerra ci ha schivati
o forse noi insetti delle Madonie
siamo più che altri, insetti delle Madonie
con tutto il rispetto, s’intende.
*
Non posso mettermi al riparo.
Organizzate nel computer le cartelle
menzionati presidenti e dittatori
ricalco con lettere le cose
non posso dire di capire davvero
ciò che accade, so solo che si scuote
gonfiando, l’indicibile
che non posso in ogni caso
interrompere la catastrofe
con le mie mani inadatte
né coi pensieri, né con le parole
non posso mettermi al riparo
se non accettando la finzione
che nulla stia accadendo per davvero
ma quello specchio si frantuma ogni momento
(L’intelligenza si ribella ma non serve)
*
Come spieghi
mentre ce ne stavamo piuttosto
tranquilli magari troppo
a pensare ai fatti nostri magari troppo
come spieghi che uno, là in mezzo tra l’Europa e l’Asia
decide che la tranquillità non faceva al caso suo
che le cose non gli andavano abbastanza bene
forse
che doveva inventarsi qualcosa per diventare
importante, più importante di quello che era
importante, più importante.
Ora che l’orrore travalica dagli schermi delle nostre televisioni
essendo vero qui di fianco qui vicino non lontano
come faccio a sentire questo, a contenere
che vorrei fosse un tenere insieme un tenere stretto
stretto con affetto, forse con abbraccio
ma un abbraccio che non possa soffocare
Come spieghi che se pure sono mille miglia lontano
da tutto questo prevaricare vorrei rimanere così
così lontano ma non posso fare finta
non riesco a girare gli occhi altrove
mentre tutto suggerirebbe di farlo.
Come spieghi che non è nelle mie mani nessuna soluzione
eppure però che qualcuno la trovi, questa soluzione
ma che sia presto
prima che tutto questo orrore ci venga a noia
che lo sguardo si giri altrove così che i bruti
possano tranquillamente finire di arraffare.