105.

Pioggia

Sapore di ferro,

emulsione di silicone e sangue.

Percepisco l’impianto

come un piccolo ragno vampiro.

Brivido elettronico:

una scarica di ricordi non miei.

Assorto

Lame d’aria,

ronzìo metallico,

soffio di vita artificiale.

Chiudo gli occhi

ma non cesso di vedere

un mondo plastico,

una realtà virtuale.

Rappresentazione vana

sul palcoslcienico

della coscienza.

Trasposizione

Coscienza remota,

condivisa,

influenzante,

influenzata.

Osservo rapito

l’incessante corrente dei post.

Un me senza occhi,

bocca,

mani,

sangue.

Mi fronteggia,

mi ignora.

Ci separa

uno specchio di plastica.

Creatura o creatore?