Vivian Lamarque — Inediti

Nota di Gisella Blanco

 

Progetto iniziato nella raccolta L’amore da vecchia, edita da Mondadori e vincitrice della prima edizione del Premio Strega Poesia 2023, “Come nel film” è una serie di poesie dedicate ai film che Vivian Lamarque sta continuando a scrivere tuttora, e di cui omaggia Atelier con tre inediti.
Basta leggere questi testi per indovinare l’intonazione con la quale sono immaginati e costruiti per essere letti a voce alta. I testi già editi di “Come nel film” raccontano la realtà attraverso la finzione cinematografica (che forse non è diversa da quella letteraria), e le tragedie dell’umanità (barconi, morti di guerra, morti da soli).
In questa sezione si radunano le angosce private e quelle collettive, la poesia fa stranire, le parole tornano alla mente, perfino quelle morte, i rimorsi rincorrono la coscienza e i bilanci sono quotidiani, come i gesti più istintivi.
I segreti rimangono segreti, o misteri. E risiede in questo il potenziale più forte del verso, e a volte anche dei film: insinuare dubbi, domandare invece che rispondere, porre i quesiti più difficili con una dolcezza lancinante, nella più assorta attenzione alle piccole cose e ai piccoli combaciamenti sonori come le consonanze, le assonanze e le rime interne.
Anche in questi tre inediti, non è l’aneddoto o la trama (dei film o delle suggestioni delle poesie sui film) che rimangono nella mente, bensì tutte quelle sfumature emotive e culturali che pur restando nel silenzio costruiscono la storia di tutti.
Forse è già il tempo in cui la grande poesia abbandoni gli scoop e torni a parlare di quel tremore, tutto umano, altrimenti indicibile.

 

 

Gisella Blanco

 

 

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COME NEL FILM CIME TEMPESTOSE

 

Come nel film del ‘39 con Heathcliff e la brughiera
e coi nidi di gallo e la bufera e Lockwood
che bussa alla porta di notte mentre il vento
sibila senza fine e fuori bussa ai vetri la voce
“lasciatemi entrare lasciatemi entrare”

Così si muoveva quella sera a noi nel vento
la vostra brughiera, e come allora la casa guardava
il cimitero, e come se i morti al vento come foglie
d’albero tremassero e le foglie come parole
qualcosa alla brughiera dire volessero.

 

 

 

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COME NEL FILM PANE E TULIPANI

 

Come per il compleanno del bambino Eliseo che è domenica
e la riva è verde e l’acqua grigioblu e l’ombrellone
azzurro verde e giallo e l’attrice Maglietta suona
la fisarmonica rossa con un cappello di paglia rosso
e quello di Battiston è giallo e la camicia di Bruno Ganz
è come lui di delicati lievi toni e tutti cantano tanti auguri
a te tanti auguri Eliseo e lui ha occhialini doppi verdi e
azzurri

Così la vita a ciascuno di noi a volte colorata guarda
eppure non sempre ce ne accorgiamo o subito dimentichiamo
oppure sottovalutiamo e intanto i bei colori della vita
sbiadiscono sbiadiscono come mancasse poco a non vederli più.

 

 

 

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COME NEL FILM IL LADRO DI BAMBINI

 

Come nel film Il ladro di bambini che il carabiniere
Antonio proprio quando dà il meglio di se stesso, quando
il bambino Luciano lo sente come suo eroe e l’oltraggiata
bambina Rosetta ricomincia un po’ a sorridere, proprio allora
viene dal maresciallo umiliato che di più non si può
ma arrossisce il ferito anziché il feritore

Così migliaia milioni migliaia di milioni di persone
vengono nella loro innocenza feriti e calpestati
per tutti i giorni della loro vita fino all’ultimo
come niente fosse, come fosse niente.

 

 

 

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Vivian Lamarque è nata a Tesero, in provincia di Trento, il 19 aprile 1946.
Ha insegnato italiano agli stranieri e materie letterarie in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera.
Il suo primo libro, Teresino, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Premio Nazionale Letterario Pisa 1990, Poesia ex aequo, il Montale (1993), il Pen Club ed il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camaiore (2003), l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006), il Premio Carducci (2016) e il Bagutta (2017). Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). È tra i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2016. Nel 2023, con L’amore da vecchia, ha ottenuto il Premio Umberto Saba Poesia promosso da Pordenonelegge.it.
Nel 2018 è stata insignita della Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana di Roma, premio alla carriera per i migliori poeti italiani viventi.
Nel 2023 ha vinto la prima edizione del Premio Strega poesia, con L’amore da vecchia (Mondadori).
Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002.

 

 

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© Fotografia di Dino Ignani.