ruccia il filo rosso

Vivian Lamarque – “Certe volte i soli”

 LAMARQUEVivian Lamarque è nata a Tesero (Trento) il 19 aprile 1946. Dall’età di nove mesi vive a Milano, dove ha insegnato per anni in vari istituti e anche agli stranieri. Ha pubblicato: Teresino (Soc. di poesia & Guanda, 1981, Premio Viareggio Opera Prima), Il Signore d’oro (Crocetti, 1986 e 1997), Poesie dando del lei (Garzanti, 1989), Il Signore degli Spaventati (Pegaso, 1992, Premio Montale), Una quieta polvere (Mondadori, 1996), Poesie. 1972-2002 (Mondadori,2002), Poesie di ghiaccio (Einaudi Ragazzi, 2004), Poesie per un gatto (Mondadori, 2007), Poesie della notte (Rizzoli, 2009), La gentilèssa (Stampa, 2009). Ha pubblicato anche una quindicina di libri di fiabe, ottenendo tra gli altri il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Ha tradotto: Valéry, Baudelaire, Prévert, La Fontaine, Céline, Grimm, Wilde.Collabora al Corriere della sera; il suo ultimo libro Madre d’inverno ha vinto il Premio Carducci 2016.

 

Vivian Lamarque

Certe volte i soli

(inedito ancora in elaborazione)

 

 

 

Certe volte i soli (26.8.2016)
Lamaruqe 01

Certe volte i soli
per non far capire
che sono soli
alla gente che non pensi
ma che sola quella signora
per esempio  al mare guardano
l’orizzonte facendo ciao
con la mano fanno finta
di salutare qualcuno come
per dire non crediate
solo sulla battigia sono sola
ma nel mare oh nel mare
ne ho di persone care
da salutare! in primis lui
lui in primis e poi tante ma tante
di quelle persone  che dovrei avere
le mani del mondo per salutarle tutte
tante quasi come voi che siete così tanta
famiglia sotto l’ombrellone
che l’ombra non basta per tutti
invece i soli l’ombra l’hanno tutta
per loro, ci copre da far quasi freddo
paura ma basta far ciao con la mano
salutare quelle persone care
nel mare che siamo quasi pari
sembriamo tanti anche  noi uni
noi solitari che parliamo nel cellulare muto
che citofoniamo al muro sono io apri
e le persone care dal mare ci aprono
ci salutano, salutano proprio noi
in persona.

(e gli altri no!)


Vivian Lamarque è nata a Tesero (Trento) il 19 aprile 1946. Dall’età di nove mesi vive a Milano, dove ha insegnato per anni in vari istituti e anche agli stranieri. Ha pubblicato: Teresino (Soc. di poesia & Guanda, 1981, Premio Viareggio Opera Prima), Il Signore d’oro (Crocetti, 1986 e 1997), Poesie dando del lei (Garzanti, 1989), Il Signore degli Spaventati (Pegaso, 1992, Premio Montale), Una quieta polvere (Mondadori, 1996), Poesie. 1972-2002 (Mondadori,2002), Poesie di ghiaccio (Einaudi Ragazzi, 2004), Poesie per un gatto (Mondadori, 2007), Poesie della notte (Rizzoli, 2009), La gentilèssa (Stampa, 2009). Ha pubblicato anche una quindicina di libri di fiabe, ottenendo tra gli altri il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Ha tradotto: Valéry, Baudelaire, Prévert, La Fontaine, Céline, Grimm, Wilde.Collabora al Corriere della sera; il suo ultimo libro Madre d’inverno ha vinto il Premio Carducci 2016.

 

Fotografia dell’autore tratta dal sito Italian Poetry.