In questo incessante già accaduto
che sterminato si dilata
in moltitudini di fiato
imparo per negazione
e moltissimo
con te discorro
nel poco a poco in rovina
*
Mi sgrano i segni e il senso
sul limitare della cenere
concentrica me ne sto
mi setaccio il pianto e il pane
dovendomi vivere
mi sorrido fra le fughe
del tuo esistermi
in azzurre risonanze di grigio
*
Nell’istante che inatteso azzera
la distanza
fra il dentro e il fuori e tonante
li restituisce in vertigine
per incredulità mormorare Dio
nel buio schiantato di una stanza
e rintracciare la vita
là dove era da mai
che forte così si respirava
*
Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Ha studiato presso la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Roma (SSIT) e presso la facoltà di Lingue e letterature straniere di Catania. Scrive poesia e prosa. Traduce dal francese. Cura libri. Ha pubblicato: Poesie (Ibiskos 1995), L’affanno dei verbi servili (Bastogi 2005), Tra il condizionale e l’indicativo (Ennepilibri 2007), Sulla cruda pelle (Forme Libere 2012), La Forma detenuta (Le Farfalle 2018), Di tu in noi (La Nave di Teseo 2021).