La congiuntura di perderti
Il giorno protrae la pena in centinaia di echi,
dirige il traffico a un nuovo cedimento,
lecca la faccia al secchio, ai guanti,
al detersivo.
Convinco i messaggeri della fine
che nulla è stato,
ma la mestizia nella sottrazione delle cose
sopravvive.
Scorgere un rostro di aggrottamento ostile
alla finestra,
posarmi lungo le coincidenze accavallate
come l’uccello fa col ramo,
sentire gorgogliare nella gronda delle 4
la tua voce.
La congiuntura di perderti
è il sacrificio cruento dei secondi,
il cuore che s’annida nell’ascolto
e gli archibugi del deluso
ad aggravare lo squilibrio con l’avere
e a fendermi l’arrivo.
Molti i domìni di me sugli atti di rinuncia.
Il sogno è scalzo e seppellito da un accordo
e l’altrimenti si divelle dalla terra
col suo tronco.
Monia Gaita è nata a Imola (BO), ma vive da sempre a Montefredane, paese d’origine in provincia di Avellino. Giornalista, ha pubblicato diversi libri, quasi tutti di poesia. È direttore della collana Ancoraggi – Delta3 Edizioni.
Collabora a «Il Quotidiano del Sud» e a importanti riviste web e cartacee.
Porta avanti con la Proloco che presiede, il Premio di Cultura “Oreste Giordano”, volto a valorizzare eminenti personalità del mondo giornalistico, della poesia, della scrittura, dell’arte e della scienza.