Matteo Greco
(inediti)
*
Convivenza
In un punto sperduto nell’universo
in mezzo alla notte e al per sempre
abbiamo fatto una casa.
È fatta di cuori e risate e certe volte
di pianto.
In mezzo alla notte e al per sempre
ogni giorno mandiamo
in orbita un canto.
*
Esserci
Questa invenzione di venire al mondo
giusto un attimo
questa cosa di non esserci prima
né dopo
e nel mezzo tanta luce alla finestra
cinque gocce di rugiada sul prezzemolo
l’odore di pane sulle mattonelle
in salita in mezzo ai campanili.
Questa trovata di venire da nessun parte, nessun giorno
e all’improvviso avere voce
di un ragazzo sopra una corriera
due mani appoggiate ai finestrini
i capelli rosa e viola appena fuori dai comignoli
la sera.
Questa roba pazza
che un istante fa era tutto spento
e fra un attimo
farà per sempre notte
e intanto tutto l’universo
dentro a un petto da due watt
ti batte forte.
*
A Sud, fare carriera
Stamattina mi hanno promosso ed ho raccolto
un cuore rosso e vivo
in mezzo all’orto.
Da domani posso lavorare
a fianco del libeccio e del maestrale
infilarmi sotto le camicie della gente
sentire come si sta bene
e come si sta male.
E chi se lo aspettava
di arrivare così in alto,
di essere chiamato un giorno
a battere le ciglia sopra un faro
a spostare le onde in mezzo al mare
e quando arriva la burrasca stare spento sul fondale.
Il successo l’ho raggiunto, è chiaro, li senti
acclamare da lontano i motorini
applaudire azzurre le persiane
e alzarsi tutti in piedi quando passo:
le torri, le antenne, i campanili.
Certo, da adesso dovrò anche
pescare grosse nuvole sui terrazzi all’imbrunire
capire cosa vogliono le stelle
e ascoltare cosa hanno da dirci tutti i pomodori
tutti i sassi
fino all’ultimo dei rastrelli in mezzo ai campi.
Dovrò forse anche
fare qualche inchino
ai passaggi a livello
in certi pomeriggi alle stazioni.
Una volta al mese
dovrò essere un capello
di uno qualunque in una piazza
e fare finta di niente
mentre il tempo impazza
e ci perde tutti in un imbuto.
Ma se tutto andrà bene
un giorno sarò
nessuno.
Del resto, non lo vedi il fumo sulle case
le gambe perse nei cortili
la luna che passa appiccicosa e si attacca
su ogni schiena?
Quello
sono io:
ho fatto carriera!