Massimo Migliorati, nel 2011 ha conseguito il dottorato all’Universita? Cattolica di Milano studiando le carte critiche di Ungaretti. Si interessa di poesia dell’800, del 900 e contemporanea. Suoi studi sulla poesia di Carlo Porta, Giuseppe Ungaretti, Giovanni Giudici e Luciano Erba sono apparsi sulle riviste «Testo», «Letteratura e dialetti», «Otto/Novecento», «Poesia» e «Zeta». Ha curato testi e traduzioni delle Poesie di Carlo Porta (introduzione di Pietro Gibellini, Mondadori, 2011). Con l’editore Campanotto ha pubblicato D’intorno (2006, postfazione di Alessandra Giappi), Qualcosa del resto (2012, postfazione di Giancarlo Pontiggia) e Citta? (2014). La plaquette Naturaè stata stampata per i tipi de Il ragazzo innocuo (2016). Alcuni testi sono apparsi sulla rivista «Citta? e dintorni» (98 – 2009) con il commento di Franca Grisoni, altri, inediti, sono stati pubblicati sulla Chicago Quarterly Review (20 – 2015). Dal 2013 cura per Spazio Aref la rassegna Fare Spazio alla poesia con l’intento di creare occasioni per conoscere la poesia contemporanea.
Massimo Migliorati (inediti)
Neve
Piano e materna m’accoglie la neve mentre salgo, salgo al posto dei cerchi al nuovo, più vecchio che mai luogo degli elfi dei nomi dei ricordi d’infanzia, dei nostri, così diversi mescolati nell’anno che arriva, nel male alle mani spaccate fredde sulle fascine, nell’odore di erba zuppa dello stagno; neve/calce, biacca inodore e istanza mai colma, di fiocchi che vengono e non sai da dove, mentre declino verbi all’ottativo e ancora salgo, sfioro i nomi, i tuoi, parole mai lette, mai colte davvero.
*
Ascolto adesso più di allora i tuoi silenzi, li riscaldo per non cedere, nei giorni di cenere, li rimetto nei tuoi occhi calmi che sedavano la sete ripenso a portolani, a ieri a quello che non ho trovato e potrei scoprirvi al piano inclinato di questi anni al seme che sei stato come tutti, incalcolabile.
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Piccole margherite e fiori azzurri (non-ti-scordar-di-me?) colorano il verde dei giardini. Arriva primavera, incerta sempre ma tu, lo sento, non sei in un burrone. Se penso al tuo agio nei boschi a cercare funghi ai lampi negl’occhi ascoltare uccelli riconoscere bacche e cortecce, scovare le tane i nascondigli; penso a che buono stato godi ora che ti mescoli a loro a come sei felice adesso dove sei nella terra nell’acqua nell’aria (ora è da qui che so di te).
Massimo Migliorati, nel 2011 ha conseguito il dottorato all’Universita? Cattolica di Milano studiando le carte critiche di Ungaretti. Si interessa di poesia dell’800, del 900 e contemporanea. Suoi studi sulla poesia di Carlo Porta, Giuseppe Ungaretti, Giovanni Giudici e Luciano Erba sono apparsi sulle riviste «Testo», «Letteratura e dialetti», «Otto/Novecento», «Poesia» e «Zeta». Ha curato testi e traduzioni delle Poesie di Carlo Porta (introduzione di Pietro Gibellini, Mondadori, 2011). Con l’editore Campanotto ha pubblicato D’intorno (2006, postfazione di Alessandra Giappi), Qualcosa del resto (2012, postfazione di Giancarlo Pontiggia) e Citta? (2014). La plaquette Naturaè stata stampata per i tipi de Il ragazzo innocuo (2016). Alcuni testi sono apparsi sulla rivista «Citta? e dintorni» (98 – 2009) con il commento di Franca Grisoni, altri, inediti, sono stati pubblicati sulla Chicago Quarterly Review (20 – 2015). Dal 2013 cura per Spazio Aref la rassegna Fare Spazio alla poesia con l’intento di creare occasioni per conoscere la poesia contemporanea.