Maria Pia Quintavalla – “Mater, I”

QUINTAVALLA

Maria Pia Quintavalla. Nata a Parma, vive a Milano. Suoi libri: Cantare semplice (1984), Lettere giovani Campanotto (1990), Il Cantare (1991), Le Moradas (1996), Estranea(canzone) (con una introduzione di A.Zanzotto, 2000), Corpus solum (2002), Album feriale (2005), Selected Poems (USAGradiva 2008), China (Milano, Effige 2010), I Compianti (Ibid., 2013 poi 2015). Cura dal 1985 la rassegna e relative antologie, Donne in poesia e le nuove rubriche Scrivere al buio (alla Casa della poesia di Milano ), Le Silenziose (al festival Book City di Milano), Muse, Autori Resurrezioni (Expoincittà). Ha curato il convegno nazionale Bambini in rima/La poesia nella scuola dell’obbligo, Atti Allfabeta 1988. Tra i premi alla sua produzione poetica: Tropea, Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini, Metauro, Alda Merini, Pontedilegno, Città di Como. Cinquina al Viareggio. È tradotta in varie lingue ed inclusa in una moltitudine di antologie. Collabora con Laboratori di scrittura a Lettere presso l’ Università degli studi di Milano e all’Uniniversità di  Parma.

Maria Pia Quintavalla
(inediti)

Mater, I

 

quintavalla 01
Io scrivo china per pulire

Tra il muro di follia, il suo alto
e la disperazione  io scrivo,
acquattata in silenzio trascrivo
Sono scappata forte,
devi tu alla figlia
al suo distacco revocato e fragile
non medicato, il sacrificio
di quelle molte voci urla, e smorfie
le ingiunzioni
di stanza in stanza; come buttata
nel liquame, che qualcuno mi getta
compulsivo
e sempre al buio   tento
le cose non vedere, e schivo i volti
che mi conoscevano

mi parlano dal mito e dal silenzio
una mistica bestemmia
in orizzonti funebri   che entrano dal nord

*

Io scrivo china per pulire
nell’inchiostro di infermità piegate
nei confini del già veduto (del dicibile),
ma lei me lo riporta
massicciamente invasa, dietro
le costole degli occhi nella gola
come miele suo.
Intanto m’alzo; lei alza la voce
mi descrive il corpo, lo ri significa
cancella, ingombra. Inizia da due dita
in gola mi sommerge poi,
chiude gli occhi, io
non la riconosco.

( il viso, un gesto epico
in un vomito nascente)

*
quintavalla 02
Dentro l’aria entra
la voce che piange e che punisce, dice
Va lontano, maledicta,
né amata o stupefatta, di  male o di dolore.

Stanca seduta, io disfo il letto,
vivo l’arsura della crudeltà
odo il rintuzzo delle colpe,
colpo su colpo che da lontano
accede  lo trafigge, il sangue più pulito
mentre dice, Io uccido.
La sua voce la mia, una voce che parlava,
è uscita  mi allontana
per un gesto violento che mi prende
in giro in sogno fino
alla mia morte,
le strofe della sua follia  r e s p i r a n o.

Scrivo di un corpo che si perde
alle sbarre, al commento
che mi chiude
in un grido a mezzanotte,
in  q u e s t a   notte di vomito freddo


Maria Pia Quintavalla. Nata a Parma, vive a Milano. Suoi libri: Cantare semplice (1984), Lettere giovani Campanotto (1990), Il Cantare (1991), Le Moradas (1996), Estranea(canzone) (con una introduzione di A.Zanzotto, 2000), Corpus solum (2002), Album feriale (2005), Selected Poems (USA, Gradiva 2008), China (Milano, Effige 2010), I Compianti (Ibid., 2013 poi 2015). Cura dal 1985 la rassegna e relative antologie, Donne in poesia e le nuove rubriche Scrivere al buio (alla Casa della poesia di Milano ), Le Silenziose (al festival Book City di Milano), Muse, Autori Resurrezioni (Expoincittà). Ha curato il convegno nazionale Bambini in rima/La poesia nella scuola dell’obbligo, Atti Allfabeta 1988. Tra i premi alla sua produzione poetica: Tropea, Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini, Metauro, Alda Merini, Pontedilegno, Città di Como. Cinquina al Viareggio. È tradotta in varie lingue ed inclusa in una moltitudine di antologie. Collabora con Laboratori di scrittura a Lettere presso l’ Università degli studi di Milano e all’Uniniversità di  Parma.

Fotografia dell’autrice tratta dal sito pioggia obliqua