Luigia Sorrentino, “Piazzale senza nome” (Collana Gialla oro, anteprima editoriale, Pordenonelegge-Samuele editore, 2021)
Fotografia di Serena Campanini
dalla sezione eponima, Piazzale senza nome
il silenzio delle lamiere nascose
l’assalto in una notte di febbraio
i denti sul braccio fino all’osso
la testa contro il finestrino
– tu sei niente, nessuno –
e non so quando
tutto il nascosto ci travolse
senza emettere un lamento
gelò la fronte il respiro della cenere
***
a ondate la tregua cresceva nel mezzo
nel luogo della morte
per amore –
eri tornata – a una bocca muta
nel buio calmo della strada
dove assestare il colpo finale, l’ultimo
la mente una scheggia di vetro
sanguinante colpita lì dove
sei stata in tutto ciò che doveva
accadere
il mare scuro alle spalle è il corpo
tremante, una notte scomparsa
***
la notte si era accasciata
la giovinezza
l’avevamo trascorsa
nel peso della sua immortale rovina
noi che non eravamo mai stati
del tutto vivi all’amore
c’eravamo concessi al freddo
stretto nelle narici, nelle vene
avevamo perduto tutte le parole
la forza di una generazione