Luca Tommasi (Bari, 1991) è Architetto e Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Urbana. Cura l’identità visiva della libreria Millelibri – Poesia & altri mondi. Ha pubblicato una raccolta di haiku e piccole tirature di libri d’arte.
* * *
molti i semi molti i fiori morto il bel canto
il culto continua ma fuori dalla finestra
dentro le campane suonano in cella
aorta ferrata trasporto ver sacro
*
La notte come un telo
potrebb’esser ampio lenzuolo
e non l’avvicendarsi delle piccole ombricole
che nel suono si fanno uova nate
una macchina si è affranta sul marciapiede
di mattina l’asfalto è tutto specchio
un vecchietto aveva forse scritto
una carezza sul viso a una carcassa
sembrava come dire il rosso
a un uomo di fango.
*
Ocra essere un tubero
come l’oro dal terriccio
inavvicinabile quando vicino
alla morte e coi corni viola
senz’ossa diventare tutto frutto
oppure come faceva il nonno
a casa si chiama cucumarazzo
farsi cibo senza pelle e figli
superare acerbo la maturità, fresco.
*
COSÌ POTRÒ GUARDARTI LE FESSURE
Qualcuno avrebbe potuto mettere
i fiori nel vaso della ricotta
come a dire terra espungimi
mostra fuori l’approvvigionamento
non si va dove una casa è come la casa
la cintola ammira lo spazio cerimoniale
appunta il trionfo sopra l’omero
vittoria della vita rudimento.
*
Tra un po’ sarà finito
il tempo della calendula
la persiana rafferma un rettangolo spanciato
quadro urbano dell’agosto fatto acqua
il suono è lontano – lo si ascolta dalla schiena
la finestra è aperta, guarda al mezzo:
sarà smessa l’ora che noi
in un poco avemmo in dote.
© Fotografia di Lena Leander Kaschnig