Luca Pizzolitto
Anteprima editoriale (Tornando a casa, Puntoacapo 2020)
Sottovoce
Spalanco le finestre sugli avanzi
dell’inverno e su ciò che è stato,
resto immobile oltre il riparo artificiale
della mano sui miei occhi.
Questo risorgere di ogni giorno
ti tocca le palpebre, parla sottovoce.
E nel farsi attesa della sera,
nel canto opaco di un nuovo autunno,
concedi alla mia mente
la pietà delle rondini
e del tuo silenzio.
*
Sempre e solo
Dopo il tramonto, nella luce artificiale
della sera, anche tu sei rimasta al di là
delle mura degli occhi, piegata
in un assedio senza nome.
Poi hai pensato, spegnendo la luce
e cercando a tentoni il letto,
che noi si è donati sempre e solo a metà.
Nella vertigine delle tenebre interiori,
forse è l’esilio la più dolce attesa di Dio.
Nelle nuvole strappate a forza
dai nostri rimpianti, le stanze in cui
le mani cercano i tuoi occhi.
Gli aerei in cielo son cicatrici bianche
sul viso, deboli ritorni tra le mie braccia.
I nostri corpi nudi, disabitati,
tremano e spezzano nuove distanze.
Vorrei tu fossi, anche solo un istante,
silenziosa preghiera nel profilo del tempo,
vicina.
Oltre i limiti del giorno
dove il tempo si misura
in foglie cadute e piccoli spazi,
oltre il respiro ceduto alla danza
e poi al pianto.
In un ritratto angusto di solitudine
vieni a me con il candore del cigno,
con la sterile assenza di quando noi
non siamo mai stati.
*
Autunno
Un albero spoglio, violato, stanco
è questo cuore che hai cercato
in ogni modo di riempire.
Nelle notti insonni
nelle albe confuse
nei corpi incontrati per caso
e per caso dimenticati.
Smettere di bere.
Smettere di fumare.
Cercare Dio nelle piccole cose.
Solo, sul divano, conto il mio tempo
inciampato e perso.
Nell’assenza di un nuovo addio
Fotografie di proprietà dell’autore.