Luca Ariano (Mortara, 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) oltre a testi presenti in varie antologie. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati.
Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Sempre nel 2018 ha curato il convegno su Pier Luigi Bacchini a Parma. Gli atti sono stati pubblicati nel 2022 per Ladolfi editore (Quel problema del cielo). Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di Luigi Cannillo.
È redattore di Atelier e di Versante Ripido. Dirige per Bertoni la collana di poesia PoesiaLab. Organizza numerosi eventi a Parma. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.
Carmine De Falco, esperto di comunicazione digitale, lavora come webmaster per l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo a Malta. Ha pubblicato le raccolte Linkami l’immagine (Fara, 2006), Loop Vernissage (in Specchio poetico – Fara 2007), Italian Day (Kolibris 2009), I Resistenti, scritta a quattro mani con Luca Ariano (edizioni d’If 2012), Città bianca (in Zenit poesia – La Vita Felice 2015) e Meduse di Dohrn (Bertoni editore 2020).
Suoi testi sono presenti in numerose antologie, blog e riviste letterarie, tra le altre “Trivio”, “Le voci della Luna”, “Levania”, e nei volumi Nella Borsa del Viandante, Attraverso la Città, Pro/Testo, AlterEgo Poeti al MANN, Poeti da Secondigliano, Poesia a Napoli ed. 2022, Napolesia.
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C’è sempre una prima volta,
di quelle che lasciano insonni
prima di una partenza, taglia
il respiro sulle scale. Quasi un anno
dopo una cena di festa, come il primo
appuntamento e in bocca il sapore
di altri grani, capelli da sfiorare nel buio
di padiglioni quando finì l’estate.
Non sai quando la rivedrai… risposte
con voci registrate, e quell’algoritmo conosce
i tuoi passi che non ritrovi nel retro di botteghe.
Dove sono quelle sezioni?
Nessuno si è accorto come in autostrada
scivoli tra bancali di nebbia e la brina
si confonde alle pareti.
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È l’ultima volta che non saprai
mai, in un eterno presente che capire
non sai. L’ultima non viene, la volta
che passi registra, la prima paghetta,
il giorno prima, buio, silenzio, per la prima volta
la gente che canta andrà tutto bene,
in appartamento il vuoto, l’immenso,
la guerra per prima che non ti aspettavi,
la diretta; il giorno, la luce, la prima emergenza
la bolla che esplode la ruota
che gira non prima, la droga, il sogno,
l’airone, non scordarti mai, il giorno primo,
una volta fa male, la prima marchetta,
costretto in appartamento, il buio
il silenzio, la gente che canta. Vuoto l’immenso
la guerra che prima la vedi, diretta
in tv, il fumo, la droga, il sonno, l’airone.
per alcuni la prima e ultima è volta.
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Quel giorno quando le truppe varcarono
cancelli solo corpi di ossa e forni spenti:
«Non era propaganda!»
Qualcuno pianse con il fucile in spalla.
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© Fotografia di Costanzo Ioni (su licenza di Scilla Ioni).