Iole Toini, inediti
Estate a passeggio fra le rose
quasi vere le cose portate dall’aria,
i cani a passeggio,
due amanti sulla panchina.
Lui la stringe.
Lei piange.
Un’aria di vetro leva un volo di musica araba.
Una donna è seduta a un tavolino di un bar
chiuso per ferie.
Gli amanti si baciano.
Lui la stringe più forte.
Lei non smette di piangere.
Ferma in mezzo al giardino faccio
il giro delle cose che si vedono
convinta del loro esistere
nell’istante che si contorce al calore
di un’estate qualunque.
Con precisione a quel punto annuso un bizzarro odore di mucca.
Una donna ucraina toglie uova dalla borsa. Mi chiede una via.
Non sono di qui, rispondo.
***
Dio ranuncolo, fammi crescere dall’ala
della montagna dove la vanga non può conficcarsi
e l’aria esiste per i prati che ridono;
dove tutto è smisurato di bellezza,
anche la terra pregna di fango
che sgrava la vacca, che fa muggire il vitello.
Fammi essere quel vitello
che vibra, cresce e poi marcisce
per concimare le radici del tuo esempio giallo.
***
Come una capra ho belato alla tua gola.
La tua gola beduina, la tua gola meticcia
rovesciandomi ha falciato cinghie
che tenevano salde l’azzurro,
ha capovolto la grande terra, l’ha
precipitata fino alla porta oscura.
Da lì, ora, selve ruminano le foglie nuove e
molte e più cose svernano contro i denti,
ringhiano rose.
Iole Toini, 06/05/1965. In poesia ha pubblicato: Spaccasangue (Le Voci della Luna, Sasso Marconi, 2009); Dei colori dei luoghi (Terra d’Ulivi Edizioni, 2014)