Tre inediti
Acquamarina
Non ti ho dato un nome un giorno una città
tenuto dentro come il resto mi avvolgi
di un amore senza tempo né trama
amore lattescente di domenica di neve.
Lì, da un sonno acquamarina ripeti e ripeti
lo sai che ti avrei amata
*
Tutto questo amore male amato
lunga bava di lumaca senza casa
dopo la pioggia. Tutta questa inutile
richiesta al mondo vuoto mondo
urna scoperchiata. Solo tu
non addizioni niente al niente
ma lo infrangi, quando assorto
in poco fiato dici: mi sembri un’ombra
*
La finestra non ha casa. La finestra
è verde. Hai detto: lascio polvere
e ruggine, anche loro hanno chiesto di te.
Verde veleno, inchiostro e miniature
mortai boccali medicamenti alambicchi.
Oh onesto speziale, il tuo veleno è rapido
come Ofelia prepara la sua culla
quel colore minerale dentro cui resterà
nel sempre di un Principio senza tregua
povero angelo, povera bambina.
Mani di uomo che fuma, donna acqua
e oro. La finestra non ha casa,
la finestra è verde, il legno mangiato.
Chissà cosa vedranno gli ospiti
quando apriranno il suo gancio
gli ospiti che apriranno la finestra.
Se vedranno la luce di tremenda maestà
trasparente come ambra. La finestra
non ha casa. La finestra è verde.
La casa splende
Fotografia di proprietà dell’autore.