Dogs Masquerading as Wolves
I was not cursing, but cruising
looking for a boy
ethereal and deranged
as you, for this danger is easier than confessing,
‘I miss you,’ or ‘I’m sorry I hurt you,’ or worst of all
‘You hurt me,’ yes, it is my portentous pride, my
anaemic violence, the arrogance of my flesh, this glass
shield of mine will eventually cut me – a happy ending –
my head is full of death already.
Cani mascherati da lupi
Non bestemmiavo, gironzolavo
alla ricerca di un ragazzo
etereo e squilibrato
come te, perché è più facile un pericolo del genere che confessare
“mi manchi” o “scusa se ti ho ferito” o peggio ancora
“Mi hai ferito”, sì, è il mio orgoglio portentoso, la mia
anemica violenza, l’arroganza della mia pelle, il mio scudo
di vetro finirà per tagliarmi – un lieto fine –
in testa ho già un fiume di morte.
*
Cemetery
Always, I end up in ruins, no
matter where I start; I must
be taking the wrong pills, the
wrong boys, the wrong schedules; I
must’ve said yes to a murderous tendency.
The ruins might be warm or cold, I prefer them
hot, so I can sweat all my urges that are choking me
– a serpent around my neck – I don’t think I
am even breathing correctly. Mother should’ve killed
me when I was a foetus, not when I was a teen.
Mother! I’m still bleeding, why can’t you hear me
scream? Listen to my blood, and it will
confess what we’ve done wrong.
Cimitero
Finisce sempre in rovina, non
importa da dove parta; forse
scelgo le pillole sbagliate, i
ragazzi sbagliati, i programmi sbagliati; devo
aver assecondato una tendenza omicida.
Le rovine possono essere calde o fredde, io le preferisco
calde, così posso smaltire tutte le pulsioni che mi soffocano
– un serpente intorno al collo – non credo nemmeno
di saper respirare. Mia madre avrebbe dovuto
uccidermi quando ero ancora un feto, non da adolescente.
Madre! Qui sanguino ancora, perché non senti
le mie urla? Ascolta il mio sangue, confesserà
le nostre colpe.
*
Of Rumours and Regrets
The rumours are often correct
I was born with regrets. The largest one:
In that sizzling café: when he stretched his neck towards me
over our table so I’d smell his cologne (something Noir, in fact I
remember the exact brand, but this is not a perfume advert, it is a
poem, or at least it is begging to be one) when he threw his neck at
me to smell it/ him, I should’ve kissed it!
The scented throat of his, my lips full of quivering hysterics
a kiss of mine might’ve slashed his throat but
it would’ve been worth it.
And this revelatory regret only comes to me
a week a month a year after the lost moment when
I’m in the bath, dirty and sick like
a drugged-up visionary.
Di dicerie e rimpianti
Spesso le dicerie sono fondate
Sono nata in preda ai rimpianti. Il più grande:
In quel torrido caffè: quando lui seduto al tavolino allungò il collo
verso di me per farmi annusare la sua colonia (qualcosa tipo Noir, anzi ricordo la
marca esatta, ma qui non si fa pubblicità a un profumo, è una poesia, o almeno ci
prova ad esserla) quando allungò il collo per farsi/farmelo annusare, avrei dovuto
baciarlo!
La sua gola profumata, le mie labbra cariche di fremiti isterici
un mio bacio avrebbe potuto tagliargli la gola ma
ne sarebbe valsa la pena.
E l’epifania di questo rimpianto mi arriva solo
una settimana un mese un anno dopo il momento perduto
nella vasca da bagno, io sporca e malata come
una tossica visionaria.
*
Towards Gods
I turn my mouth into a wound
my eyes into the moon
before leaving the nest
one never knows what urges
await our surrender
and what desires our permission
but I am the only one I contradict
by carrying myself from one battle
to the next, I am tired and obscene
trembling through my shameless
powers, painful and impure
in my godless quest for purity
Verso gli dei
Trasformo la mia bocca in ferita
gli occhi in luna
prima di lasciare il nido
non si sa quali pulsioni
attendano la nostra resa
e quali desideri il nostro assenso
ma io sono l’unica a contraddirmi
trascinandomi di battaglia
in battaglia, sono stanca e oscena
e tremo attraverso i miei poteri
spudorati, sofferente e impura
nel cercare una purezza senza Dio
* * *
* * *
Golnoosh Nour è una poeta, scrittrice di prosa e docente universitaria iraniana residente nel Regno Unito, dove insegna letteratura e scrittura creativa. La sua raccolta di racconti The Ministry of Guidanceand other stories (2020) e la sua raccolta di poesie Rocksong (2021) sono state entrambe selezionate per il premio Polari. Le poesie qui pubblicate sono tratte dalla sua ultima silloge IMPURE THOUGHTS [PENSIERI IMPURI] (2022). Attualmente Golnoosh sta lavorando a un’altra raccolta di poesie incentrate sul tema del desiderio.
Piero Toto è un poeta bilingue residente a Londra, dove lavora come traduttore dall’inglese e come senior lecturer in traduzione presso la London Metropolitan University. In Italia ha pubblicato la silloge tempo 4/4 (Transeuropa Edizioni, 2021), segnalata al Premio Internazionale Mario Luzi 2021. Sue traduzioni dall’inglese e inediti in italiano sono rinvenibili su «Atelier», «Interno Poesia», «Laboratori Poesia», «Menabò online», «La Repubblica» e «Queerographies». Le sue poesie in lingua inglese sono apparse su riviste e blog letterari britannici e internazionali. Twitter/
© Fotografia di Peter Clark