Giulia Mandola
Tre inediti
Sto costruendo il nido, padre mio.
Raccolta la paglia canarino
potrò farmi autunno e
riempirmi le gote di rossore.
Quando sarà tempesta, gli amenti di castagno
in un manto tra i capelli si intrecceranno
e tu – epistilio dei miei timori –
non dovrai temere.
Con occhi intrepidi ancora una volta
mi volto verso di te: cinereo mi appare il tuo volto.
*
Serpi
Lungo il confine tra sonno e veglia
si annidano tra mille esitazioni
le serpi che abitano il mio corpo
a cui non voglio soccombere.
Mi trascino così fino al chiarore dell’alba
aggrappandomi con ferocia
a quel che resta di un’illusione.
*
Musubi
Intreccio i tuoi capelli uno ad uno:
fili di rame e seta si dipanano
accolti dai tuoi seni di ebano.
Ti guardo e soppeso ogni tua nota di disincanto
mentre la bocca dischiusa approda sul mio ventre.
Ma l’occhio balza lontano
non qui, non ora
tradendo l’attimo presente.
Fotografia di proprietà dell’autore.