Giulia Catricalá — Inediti

 

Giulia Catricalá è nata a Roma nel 1990. Si è laureata in lettere e filologia alla Sapienza di Roma. Ha conseguito un master biennale in giornalismo presso la Luiss Guido Carli. Collabora con Il Tempo, AssociatedMedias e altri giornali online. Le sue poesie sono state pubblicate su Repubblica, Inverso, Poetarum Silva e altri. Le è stato dedicato un capitolo sull’antologia italo-polacca Inter Amicos. Un suo inedito è stato tradotto in spagnolo dal poeta Antonio Nazzaro per il centro culturale Tina Modotti. La rosa sbagliata è la sua opera prima, edita da Fallone editore con prefazione di Mario Fresa. Le seguenti poesie sono tratte dalla raccolta inedita Abissali armonie. 

 

 

 

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Dormiva separata dal sonno,
come sospesa, come sparita
le mani giunte in un mosaico albino.
Il respiro mulinante
staccava il sogno
dalla lanosità della narice.
Al primo sibilo del giorno
si aggrappò alle lenzuola
                                    e lì restava
cullandosi sulla schiena,
con tenerezza e spavento
la chiamarono chimera.

 

 

 

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Con estatico distacco
passava sul lungo-lago,
dietro i colli dei cigni
-oltre i ghigni, le dicerie-
affilava forme nel vapore
traversando la nebbia
come si scruta il cuore di un angelo
sospinta, diffusa, anticipata
da abissali armonie.

 

 

 

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Vedi padre
i poeti non scrivono dichiarazioni d’intenti
bisogna iniziare dallo specchio,
quando mi ergo sul giorno
e mi confondo nei i tuoi lineamenti;
Vedi, quando accendo la macchinetta
e dubito del caffè e del mondo
mi accorgo che somigliandoti
ti lascio andare
fra i prolissi gesti del risveglio
e velleità archetipiche
che non so decifrare
somigliandoti
lascio il tuo calco spettrale
nell’enormità di atomi che ancora ci uniscono
e con più stizza di un tempo
padre che scandagli e scruti
somigliandoti
voglio dimenticare.

 

 

 

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© Fotografia di proprietà dell’autrice.