© Fotografia di Daniele Ferroni

Francesca Serragnoli, “Non è mai notte non è mai giorno” (Interno Poesia, 2023) – Anteprima editoriale

Francesca Serragnoli (Bologna, 1972) è laureata in Lettere Moderne e in Scienze Religiose. Ha pubblicato le raccolte Il fianco dove appoggiare un figlio (NCE, 2003; Raffaelli, 2012), Il rubino del martedì (Raffaelli, 2010), Aprile di là (LietoColle-Pordenonelegge, 2016), La quasi notte (MC, 2020). È stata tradotta in varie lingue, suoi testi sono apparsi in antologie estere e in volume in Argentina, Spagna e in Romania.

 

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Mi piacerebbe continuare a guardarti
che sposti i bicchieri,
fai nell’aria gesti insulsi
una carezza,
che accenni un sorriso

mi piacerebbe
essere il gelsomino
sfiorato dall’acqua

essere l’acqua immensa
che tiene in bocca
la schiuma del mare

mi piacerebbe fermare
la mano sui fianchi
dove il pettirosso lava
il ciondolo del suo volo

mi piacerebbe incatenarmi
al filo d’acqua
rimanere andar via risalire

mi piacerebbe continuare a guardarti
o stare lì
la sedia
spaccata in un punto
poggiare la tempia al muro

non essere niente
e del niente
essere il tronco cavo
del tuo splendore.

 

*

 

Nel tuo sguardo
ci passa l’inverno
un passero abbattuto

incustodita oscurità

la rete scivola sulla spalla
come l’uncinetto di un’ombra

i tuoi tre passi per volare
danno un contraccolpo
che nei miei occhi
un palazzo cede

non è mai notte
non è mai giorno

Michelangelo
tiene chinata la pietà
come una fontana attende
la tua bocca rossa avvicinarsi.

 

*

 

Camera 9

 

Si sono accorti della mia disperazione
loro lo sguardo
cioè niente

lo sguardo di ognuno
che non sa chi è l’altro

quella bifora gelata

quel portone fermato
dal legnetto delle tue mani

l’arcata viva della tua schiena
i fiori di plastica
davanti a Sant’Antonio

 

loro che non sanno chi è l’altro
che accendono una candela
sfregandosi i capelli

 

loro l’ospedale dei guardati
gli intubati di Dio

 

in quel viso sgangherato
legato a una cordicella
qualcuno getta
un pugno di semi
e li chiama con un fischio.

 

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Dalla prefazione di Isabella Bignozzi: «In questo Non è mai notte non è mai giorno ci sono storie precise, che un narratore non saprebbe così compiutamente porgere, ma la cui sintassi è scomposta e ricomposta in immagini d’altrove: diviene fluida e soave la vita, in continuo fecondo dissesto; il mondo è riscritto da una gentilezza sensitiva, che percepisce tutto aumentato in potenza, santo in presenza, perché porta tra le ciglia il filtro di una pietà profondissima. La poesia per sua natura “espone”, ma è necessario un equilibrio tra intensità del portato e grado di esposizione nella parola. Nei versi di Francesca Serragnoli c’è quel pudore che è sintomo di vera libertà morale di fronte agli spaventi del vivere».

 

 

© Fotografia di Daniele Ferroni