Riprendono oggi gli articoli di “Flashes e dediche” dopo un periodo di silenzio. La rubrica, come vedrete, ha delle piccole novità. Essendo notorio che il taglio critico è basato su poche righe in cui si cerca di arrivare al cuore del libro, si è deciso di “dedicare” ogni articolo a più autori con “flashes” sulle loro opere e qualche testo.
Antonio Lillo oltre che essere editore (Pietre Vive editore) ha pubblicato come autore diversi libri, tra cui mi piace ricordare “Limonio” e “Bestiario fiorito”. Questa estate ha fatto uscire un’opera “special”, “Il nemico sbagliato”, non in vendita ma offerta agli interessati in cambio di : “una donazione all’associazione Pietre Vive, in omaggio con l’acquisto di due volumi, oppure come scambio di un libro contro un bacio, un amaro o un gelato”. Lillo in questo suo lavoro colpisce a fondo, sospeso tra la tragedia e la commedia umana, in un clima descrittivo della caducità e dell’incertezza di uomo del suo tempo. Ricordo che sul sito eppela.com (https://www.eppela.com/projects/6560) è in corso una campagna crowdfunding per finanziare una splendida e nuova collana per bambini che avrà autori di elevato livello.
Com’è pieno il russare della gatta
dietro la finestra e come riempie
d’aria famigliare il punto cieco
della stanza. Dorme e non ha pena
del presente la mia compagna
di una vita, tutto è sonno adesso
e croccantini. Il futuro è scritto
ma lei astutamente non sa leggere.
Un libro uscito nel 2019 e che per le cause arcinote non ha trovato la giusta valorizzazione, è sicuramente “Dai sentieri ritrovati “ di Marco Di Pasquale (Transeuropa ed.2019). Di Pasquale che seguo dai tempi di “Il fruscio secco della luce” (Vlyda 2013), è una penna importante, persona riservata e sincera. I suoi “sentieri” conducono verso una riflessione civile ed umana mai scontata, affondano, colpiscono, trovano visuali su fatti reali e colgono l’indifferenza come male attuale. Libro che si divide tra poesie e prose poetiche sempre di eccellente valore ed interesse. È una lettura che consiglio per scoprire questo autore e dare il giusto peso ad un’opera che è sfuggita dai radar e non certo per colpa propria. Interessanti anche i tessuti intertestuali presenti nel lavoro, sinonimo di conoscenza e studio.
ORDIGNI DI UN DISAGIO
macerata, febbraio
il sangue è sempre nero, da qualsiasi ferita esploda
le mani strette a garza sul terrore spinto a fiotti
sotto le fitte di una pioggia di cornice al grigio
di un cervello che ha inciampato, gli ha teso
un tranello lo stesso odio che l’ha sfamato
orrore nero nelle bocche senza più fiato, occluso
dalle sirene, dai vetri perforati, da gente
a registrarlo intente con in mano gli ordigni
di un disagio che chiamiamo saturazione, pece
su cui piume aderiranno a vestire l’insulto
ROMANZO (NAZIONAL)POPOLARE
tu non puoi altro che inquadrare
un cielo di crema dove presumi
fosti sceneggiato e ti perdi
nell’alluminio di queste fredde
distanze senza infilare l’ago
giusto, le giuste astrazioni
nelle tue notti solo la tv ti assoggetta
e tu ti credi senza scampo