AA. VV., “Fiorire l’inverno” (Bertoni Editore, 2024)

Un’antologia che non t’aspetti, dove i curatori – Luca Ariano ed Emanuela Rizzo – convocano trentasei autori italiani e stranieri proponendone un testo o due.

Brevissima la prefazione, assenti le tradizionali note biografiche, il lettore è solo davanti alla nudità delle poesie (seppure diversi sono i poeti affermati, come Ariano, Barcelò, Fratus, Piccinno, Quintavalla, Seghetta, Yang Chi Chu, Kuei-Shien Lee, Kitty Hsu).

Siamo di fronte a una fioritura di poesia meditativa, spesso nel solco della tradizione orientale, che lascia – a fine lettura – l’eco di una spiritualità autentica, in questo presente indecifrabile e amaro.

 

*

 

KUEI-SHIEN LEE

 

Gli alberi non sono del tutto soli

 

Ogni albero è solitario
Così vive ben dritto
Da solo, mette radici nella terra
e cresce verso il cielo
Ogni albero indugia
nella sua postura di esistenza solitaria
Non è socievole, non si mescola
Non dice parole adulatorie
Tende sempre la mano ai suoi compagni
per unire le loro forze contro le tempeste
e diventare insieme una foresta infinita
Il cielo sa bene
che gli alberi solitari
non sono del tutto soli

 

*

 

SHIH-TING HSU (KITTY HSU)

 

La natura è altruista
Anche se è nata in questo mondo lei
Non smette di far fiorire e sfiorire la bellezza

 

*

 

Claudia PICCINNO

 

Il bucaneve

 

Non s’interroga sui narcisi
sferzati dal vento,
il bucaneve
che resiste alle intemperie,
nulla gli importa della timida viola.
Lotta il bucaneve per restare
al suo posto, candidi i petali
nulla invidiano alla stella alpina.

Son io quel bucaneve tenace
unico punto di luce
nel grigiore dei giorni.

Non mi arrendo
all’inverno che avanza.

 

*

 

Maria Pia QUINTAVALLA

 

Io mi ritenni una selvaggia

Io mi ritenni una selvaggia
da chiunque distruggibile
lussuosamente persi il tempo grazioso

giovanile, ma risoluta promessa
si ripete una fiera sorgente.

 

*

 

Emanuela RIZZO

 

Con te fiorivo in Primavera. Senza di te ho imparato a fiorire l’inverno.
(A mio padre Carmine Rizzo)

 

Fiorire l’inverno

 

Le ferite divennero fioriere
colme di fiori,
che le lacrime avevano innaffiato con amore.
La rabbia divenne colore,
acceso come una fiamma.
Tutto torna alla terra: il bene e il male.
Ciò che conta è rifiorire sempre, con colori sempre più accesi.