Federico Rossignoli
(inediti)
*
ANDROMEDA
Porto il nome di chi aspetta
un uomo da salvataggio:
egli è drago e cavaliere,
sono entrambe bestie armate.
Temo la mia voce umana
quando lo vedrò arrivare,
le sue mani e gli occhi tonti
umidi di sangue e mare.
*
LANCIATRICE DI GIAVELLOTTO
Non c’è democrazia nel tuo
corpo, c’è la tirannide.
Per grazia divina ingrossa
i muscoli, impone balzelli
sul posto, eppure la linea
che ti compone non si scompone.
Corri sempre più veloce
e nel massimo splendore
lasci il posto al giavellotto
affinato dalla foga.
Vada pure: a te spetta
il respiro in piedi, il braccio
strappato retto dall’altro
come dopo la bora potente.
*
AFRODITE IPERBOREA
Questa pioggia non è altro che mare,
cosa mai dovrebbe essere la nebbia?
Parlo con la voce d’aquilegia
e il mio passo incede accanto a ciò che passa.
Sono mare anch’io, spuma sono e onde,
tendo i nervi e bagno le ginocchia,
sono l’atto di violenza degli abissi,
la condanna nuda, vittoria senza fine.
Federico Rossignoli, liutista, si occupa di prassi esecutiva storica, con particolare interesse per il primo Rinascimento, sia come solista che in varie formazioni. Ha pubblicato con Samuele Editore le sillogi La pioggia incisa (2010), Una sola voglia (doppio volumetto con Cronaca di una solitudine di Alessandro Canzian) e Spolia vol. I (2015, con traduzione inglese di Sandro Pecchiari). Insieme ad Alessandro Canzian e Sandro Pecchiari, organizza gli incontri di poesia “Una scontrosa grazia” a Trieste e “Callisto” a Venezia.
Fotografia proprietà dell’autore.