Emanuela Monini
Tre inediti
DESERTO
Vuoto. Nè occhi nè bocca,
livellato, perfetto, ma vuoto.
Non hai un volto, puoi sceglierlo fra tanti
sarà solo un modo diverso di soffrire.
Sei già morto, non hai nulla.
Continui a girare nel tuo vestito dorato,
è solo illusione, quella è cenere, è ciò che rimane della tua mania.
Quello che eri, quello che sei.
La maschera della tua bellezza non potrà nascondere
la bestia che ti lega a terra.
Ti trascina, ti ferisce, fa sanguinare ogni tuo capillare
tu non puoi far altro che venerarla,
è la tua falsità, la tua morte.
Strappati il vuoto dal volto, guarda.
Abbi coraggio, guarda la tua povertà
la tua paura, il tuo orrore.
Affronta la bestia che ricopri di porpora.
Lotta, le cicatrici saranno la tua opera d’arte.
*
SALMO 136
Non posso cantare
in una terra che mi è straniera.
Il caos è dove
i vizi vanno a cena insieme.
Sacrilegio Signore, sacrilegio
vedo un figlio di Babilonia criminale
lo vedo danzare con la maschera
crepata,
è il falso che non regge
il peso del vero.
Il pianto del salice
tesse le storie delle famiglie.
Tutte uguali, queste guerre
tutte uguali.
*
CHIUSO PER MORTE
Chiuso per morte
di ciò in cui credevi.
Chiuso per ferie di Dio.
Grata inferrata davanti al firmamento
il tuo balcone invaso dai grilli.
Il mondo dall’alto fa paura e dà piacere
due in uno divise
e così uguali.
Piombo incrostato sul muro.
E’ chiuso per morte
mi scuso per il disturbo della vita.
Fotografia di proprietà dell’autore.